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Saldi estivi per i vaccini Covid. Inoculazioni da incentivare, torna l'open day. Lotti in scadenza?

Antonio Sbraga
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La campagna vaccinale laziale procede ormai stancamente verso i «saldi» di fine stagione. E la stessa Regione fa ricorso al gergo commerciale per incentivare le inoculazioni: «Si sollecitano le direzioni aziendali a pianificare e implementare tutte le possibili strategie di offerta della vaccinazione - ha infatti scritto il responsabile della Direzione Regionale Salute, Massimo Annichiarico alle 10 Asl e alle 7 aziende ospedaliere - compresa la chiamata attiva, coinvolgendo anche i medici di medicina generale». Ma, mentre per «la promozione della seconda dose di richiamo (seconda dose booster) del vaccino anti-SARS-CoV-2 con i pazienti vulnerabili» le Asl si affidano alle capacità persuasive dei medici di famiglia, per «l’offerta vaccinale di bambini ed adolescenti», invece, si tornerà alla promozione-porte aperte, però in modalità pre-estiva. Sarà, infatti, «sotto forma di open days per i prossimi 7, 8, 14 e 15 giugno» la campagna organizzata dall’Asl Roma 1, «visti i risultati più che positivi registrasti negli open day di Auditorium». Stavolta, però, «abbiamo pensato di ripetere l'esperienza di offerta vaccinale nell'hub di Acea. L'obiettivo di questo intervento è quello di migliorare le coperture vaccinali dove si registrano maggiori criticità, infatti agli ottimi valori che riscontriamo nei bambini fino a 2 anni, fa seguito una leggera flessione sotto il 90% a partire dai 5 anni, che scende sotto l'80% negli adolescenti», quantifica l’Asl Roma 1.

 

 

L’Hub Ostiense-Acea, in via delle Cave Ardeatine, è uno degli ultimi rimasti aperti (dal martedì alla domenica, dalle 8 alle 14). Si tratta di «una sede Acea messa a disposizione» in comodato gratuito dalla società multiservizi. Ma, nonostante l’ormai scarsa affluenza, i costi per medici, infermieri, operatori socio-sanitari (Oss), impiegati amministrativi e vigilantes continuano per l’Asl Roma 1. La quale, ad esempio, solo per il «servizio di assistenza infermieristica e ostetrica e del personale Oss occorrenti per garantire il servizio svolto presso il Centro Vaccinale sito presso Auditorium e presso l’Hub vaccinale sito presso Acea», ha speso 288.910 euro per 4 mesi (da dicembre a marzo) più altri 39.900 solo per l’Hub. Ma, siccome la struttura commissariale ha registrato finora «un'insufficiente adesione, che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave i soggetti più vulnerabili», la Regione ha deciso di ingranare la “quarta” per far recuperare terreno alla campagna vaccinale.

 

 

Anche perché una parte delle dosi immagazzinate ha una scadenza abbastanza ravvicinata: «Il flaconcino che mi è stato consegnato mercoledì scorso dall’Asl Roma 1 indica la scadenza nel prossimo luglio», disse nell’aprile scorso a Il Tempo un medico di famiglia romano quando cominciarono ad arrivare i «consigli per gli over-80» via Sms con gli inviti per le dosi booster. Però il Lazio continua ad essere la maglia nera per quanto riguarda il rapporto tra le somministrazioni effettuate rispetto alle dosi ricevute: ne sono state utilizzate, infatti, solo il 92,9% a fronte di una media nazionale del 97,1%. Nei magazzini laziali, dunque, ci sono ancora un milione e 40 mila dosi da inoculare. Perché, a fronte di 14.578.018 dosi consegnate, nel Lazio ne sono state somministrate 13.537.17.

 

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