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Nel Lazio i pronto soccorso sono in crisi. La soluzione? Medici “in affitto” da fuori Regione

Antonio Sbraga
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Si sta aggravando la carenza di camici bianchi (ne mancano 357) nei Pronto soccorso laziali, costretti a chiamare i «soccorsi» da fuori Regione: Piemonte ed Emilia Romagna. Al Grassi di Ostia mancano, infatti, 10 medici: l'Asl Roma 3, che sta coprendo i turni solo grazie all'ingaggio di specializzandi e laureati-abilitati, ha indetto un avviso di mobilità nazionale per «colmare la severa carenza di personale», visto che nel Lazio non ci sono più graduatorie aperte dove poter attingere. Ma, nell'attesa, l'Asl ha anche appaltato ad una società di Cuneo un «progetto per il servizio di analisi e supporto alla organizzazione delle attività di emergenza e Pronto Soccorso prodotta dalla srl Fucina Sanità» per una spesa di 59.780 euro. Ma, se la Roma 3 affida alla consulenza di una società privata piemontese la «riprogettazione organizzativa» del suo unico Pronto Soccorso, la gestione dei 5 Ps dell'Asl Roma 5 dipende, invece, sempre più da una cooperativa di Bologna. L'Asl del quadrante est della provincia romana è, infatti, da anni in «grave carenza d'organico di medici di Pronto Soccorso»: ne mancano 23.

 

 

E, per evitare il blocco delle attività, la Roma 5 da quasi un anno «affitta» le prestazioni dei camici bianchi della Coop. Ma ora «si sono resi necessari, a causa delle aumentate esigenze dei diversi servizi per l'aggravarsi della carenza di medici (malattia, ferie ecc.), maggiori costi sostenuti per la fornitura di turni di servizio guardia medica di PS diurna e notturna a favore della ditta Global Medical Division necessari alle attività dei PS della Asl Roma 5». Che ha dovuto deliberare la maggiorazione per un «importo di 227.950 euro relativa alla turnistica effettuata dalla Cooperativa CMP nel primo trimestre 2022». Nell'unico Dea di I livello dell'Asl, a Tivoli, sono rimasti solo 9 medici (più 4 neolaureati), poi 8 nei Ps di Palestrina (+1 neolaureato), 5 Colleferro (+4), 4 Monterotondo e 3 a Subiaco (che ha lo stesso organico dimezzato anche nel reparto di Chirurgia). La Roma 5 è dal luglio scorso che va avanti con la copertura dei turni di guardia solo grazie ai medici «noleggiati» dalla coop bolognese: ha iniziato con i primi 12 camici bianchi con un costo pari a 72,79 euro per ogni ora ed una spesa di 174.696 euro.

 

 

Poi la Regione, considerata la «grave carenza di medici in Pronto Soccorso e in mancanza di graduatorie ed elenchi da scorrere, ha autorizzato questa Azienda all'indizione di apposito avviso pubblico e, nelle more dell'acquisizione del personale medico da assegnare alle attività di Pronto Soccorso, ha accordato la possibilità di acquisire professionalità mediante l'affidamento della fornitura di turni di servizio al fine di evitare l'interruzione delle attività assistenziali nei Pronto Soccorso». E il 7 aprile scorso l'Asl ha affidato la «fornitura di turni di servizio di guardia attiva di PS diurna e/o notturna, occorrenti al Dipartimento di Emergenza Urgenza, per il periodo di sei mesi, eventualmente rinnovabili di ulteriori sei», con un importo semestrale di 735.840 euro.

 

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