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"Ora i russi fanno anche la mozzarella", l'avvocato italiano a Mosca svela l'autogol delle sanzioni: aiutano Putin

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"La gente spende, i grandi magazzini di lusso sono pieni e i grandi marchi internazionali ci sono tutti..." La realtà del centro di Mosca è molto diversa da quella del teatro di guerra ucraino e le sanzioni economiche imposte dall'Occidente non sembrano avere l'effetto desiderato. A dare una lettura diversa da quella che vuole un paese affossato dallo stop alle importazioni europee e a un passo dal default finanziario è Giacomo Augugliaro, esperto di diritto russo da 13 anni a Mosca. 

 

L'avvocato "expat" che fa consulenza per le imprese che vogliono investire a Mosca ha parlato in una intervista concessa a In Onda, il programma di La7, e rilanciata dai canali sociale dell'emittente. Augugliaro, originario di Trapani, a riprova di quel che dice mostra il menu d un ristorante di lusso: "Pizza stracciatella e tartufo..." elenca all'intervistatrice che rimane incredula: "Ma allora il tartufo arriva... E anche la mozzarella". L'avvocato spiega che in realtà dopo le prime sanzioni che hanno colpito la Federazione, dopo l'annessione della Crimea, i russi "hanno cominciato a fare la mozzarella qui. Se c'era una speranza che questo popolo e che il paese cambiassero la struttura economica per non dipendere troppo dalle materie prime dall'Occidente, le sanzioni occidentali hanno dato l'impulso per farlo" spiega il siciliano. 

 

Le sanzioni occidentali sembrano avere un effetto opposto a quello auspicato anche nel sostegno dell'opinione pubblica nei confronti del presidente Vladimir Putin. Le misure economiche comportano "un maggiore consolidamento del potere e del supporto del popolo alla leadership", afferma l'esperto di diritto russo secondo cui il sostegno della gente nei confronti di Putin "è vero, sincero, reale. Come qua dicono tutti, la Russia è Putin e Putin è la Russia". 

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