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Covid, Pasqua di contagiati. Ed è boom reinfezioni: costretti a casa 1,2 milioni di italiani

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Dario Martini
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È una Pasqua contrassegnata dai contagi. E di italiani che vengono reinfettati. Solo nell'ultima settimana, sottolinea l'ultimo rapporto dell'Istituto superiore di sanità, i nuovi casi tra le persone che avevano già contratto il Covid in passato sono saliti dal 4,1 al 4,4%. Può sembrare poco, ma uno 0,3% in più in sette giorni, è in realtà un aumento consistente.

Questo dato racchiude anche una differenza legata al sesso: infatti le donne si reinfettano di più rispetto agli uomini. Il perché lo spiegano gli stessi ricercatori dell'Iss: «Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (maggiore dell'80%) dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare». Un altro aspetto di cui tenere conto è il fatto che si sta sempre più assottigliando la probabilità di venire contagiati tra chi è vaccinato e chi non lo è. Nell'ultimo mese preso in considerazione dall'Iss, dall'11 marzo al 10 aprile, il Covid è stato diagnosticato a 337.060 italiani su 6,9 milioni di non vaccinati con una età maggiore di 5 anni. Il 4,83%, quindi, è stato contagiato. Tra i 38 milioni che hanno avuto la terza dose, invece, sono risultati positivi 1,2 milioni, pari al 3,2%.

Come si vede, in questa fase caratterizzata dal dominio di Omicron e delle sue sottovarianti, il vaccino fornisce una blanda barriera al contagio, mentre è molto utile contro la malattia grave, il cui rischio si riduce del 90,4% rispetto a chi non ha mai fatto neanche una dose. Come ha spiegato il microbiologo Andrea Crisanti, ormai ci sta pensando il virus a «vaccinare» tutti. Secondo i dati ufficiali del ministero della Salute, sono 15,6 milioni gli italiani che hanno preso il Covid dall'inizio della pandemia. Più di uno su quattro. E questo contando solo le rilevazioni ufficiali. Perché sempre più persone scelgono il test fai-da-te senza passare dai canali ufficiali. Così non devono sottostare all'isolamento obbligatorio di sette giorni prima di potersi rifare il tampone per tornare liberi. In questo momento sono 1,2 milioni gli italiani che risultano "ufficialmente" positivi e, quindi, costretti a passare Pasqua e Pasquetta a casa.

Le note positive arrivano dagli ospedali, dove diminuiscono costantemente sia i ricoveri non gravi (9.878 in totale) che quelli in terapia intensiva (411). Ieri sono stati registrati 133 morti nelle 24 ore precedenti, lo stesso numero del giorno prima. I contagi sono stati 61.555 su 422.482 i tamponi processati con un tasso di positività pari al 15,1%. Infine, sul fronte delle cure arriva la pillola antivirale di Pfizer prescritta dai medici di famiglia, come è stato annunciato nei giorni scorsi dal direttore dell'Aifa Nicola Magrini. Si potrà ritirare in farmacia senza perdere tempo prezioso, visto che va assunta nei primi cinque giorni dalla comparsa dei sintomi.

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