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Dibattito sconvolgente e ridicolo. A L'Aria che Tira l'ambasciatore Riccardo Sessa deride il M5S: spaventano gli alleati

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A L’Aria che Tira, nella puntata del 31 marzo del talk show di La7, Myrta Merlino ospita l'ambasciatore Riccardo Sessa con il quale discute del tema politico di questi giorni, ovvero l’aumento delle spese militari dell’Italia. Il diplomatico, Rappresentante permanente italiano al Consiglio Atlantico della Nato fino alla pensione del 2013, resta senza parole e attonito per la discussione: “Parlo prima di cittadino e rimango sconvolto da questo dibattito. Contesto il concetto di riarmo, è un concetto fuorviante su questo problema. È evidente che se oggi andiamo a lanciare un referendum e interroghiamo gli italiani se sono per la pace o per la guerra il 98% dirà di essere per la pace, mettiamoci un 2% di gente che non va a votare. L'approccio di questo dibattito sta spaventando i nostri principali partner e alleati, compresa la popolazione ucraina che vogliamo tanti aiutare. Qui il problema non è il riarmo, Mario Draghi lo ha spiegato molto bene a Giuseppe Conte, il riarmo l'ha cominciato Conte in maniera pesante se vogliamo proprio utilizzare questa espressione. Se andiamo a vedere le cifre degli investimenti nel settore della Difesa e dell’industria dei nuovi armamenti sono cifre estremamente importanti. È ridicolo imbarcarci su questa vicenda nel momento in cui ogni giorno muoiono centinaia di persone in Ucraina”.

 

 

La Merlino interviene: “Non vorrei fare l’avvocato di Fabio Massimo Castaldo del Movimento 5 Stelle, però ieri sia Conte che Buffagni hanno detto che è una congiuntura molto particolare, all’epoca ad esempio le bollette non era raddoppiate”. Sessa replica: “Sì, ma sicuramente questo è verissimo, ma sono due ordini di problemi diversi. Probabilmente è stato sbagliato collegare investimenti ulteriori della Difesa al reddito di cittadinanza, che so essere il cavallo principale di battaglia del M5S. Ma non intercetta quelle esigenze, non sono argomenti da mettere l’uno contro l’altro. La spalmata su più anni era stata già immaginata”. 

 

 

“La Nato - sottolinea il diplomatico - invita periodicamente i paesi membri ad aumentare le spese militari, non per riarmarsi, ma per ammodernare il sistema della difesa nel suo complesso. Sono temi antichi, che si riproducono periodicamente negli ultimi 30-40 anni e sono sempre stati affrontati con una certa pacatezza e anche con una visione di lungo periodo”. “In questo momento abbiamo bisogno di poter dare una prospettiva alle nostre forze armate” chiosa Sessa.

 

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