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La Rai censura Alessandro Orsini: rotto il contratto con Cartabianca

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La Rai ha deciso di far fuori Alessandro Orsini da Cartabianca. Il direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale dell’Università LUISS di Roma non interverrà più nella trasmissione di Rai3 condotta tutti i mercoledì da Bianca Berlinguer. L’annuncio è arrivato in una nota dell’azienda di viale Mazzini: “La Direzione di Rai 3, d’intesa con l’amministratore delegato della Rai, ha ritenuto opportuno non dar seguito al contratto originato su iniziativa del programma ‘Cartabianca’ che prevedeva un compenso per la presenza del professor Alessandro Orsini nella trasmissione”.

 

 

Qualche minuto prima della comunicazione il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, aveva sollevato l’ennesima bufera sul sociologo che interviene sulla guerra tra Russia ed Ucraina: “Orsini annunciato stasera a Piazzapulita su La7. La Rai lo paga 12mila euro per sei puntate, secondo quanto rivelato dal Foglio e non smentito, e non ha nemmeno l’esclusiva? Ma allora Cartabianca per cosa lo ha contrattualizzato? Tafazziano, pagano gli italiani col canone. Sul caso Orsini l’amministratore delegato Rai Fuortes ha il dovere di dare chiarimenti immediati, oggi stesso. È una materia troppo delicata per farla passare in cavalleria come tutte le questioni Rai. Il Parlamento e i telespettatori che pagano il canone hanno il diritto di sapere chi viene pagato dalla Rai con i soldi pubblici, come vengono scelti gli opinionisti, quali criteri vengono seguiti per la stipula di onerosi contratti”.

 

 

Tra coloro che si sono schierati dalla parte di Orsini c’è il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia: “Mi sembra che la gogna nei confronti di Orsini si commenti da sé. È la paura dell’opinione altrui che denota la povertà argomentativa di chi ricorre alla censura quando non ha contenuti da contrapporre. Libertà significa ascoltare ed accettare il confronto. Orsini non ha mai fatto apologia di alcun regime dispotico, ma ha soprattutto detto la verità ricordando inadempienze ed omissioni da parte dei cosiddetti ‘giusti’ che sono tali perché se lo dicono da soli”.

 

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