Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Controcorrente, Zelensky va costretto a trattare. La ricetta di Padellaro per l'Ucraina: "Cosa aspetta l'Occidente?"

  • a
  • a
  • a

Non c'è altra soluzione per evitare altri bagni di sangue, bisogna mettere il presidente ucraino Voldymyr Zelensky a un tavolo con la Russia per trattare sulla base delle richieste di Mosca. Antonio Padellaro del Fatto quotidiano ospite di Veronica Gentili a Controcorrente spiega perché, dal suo punto di vista, non è più accettabile alimentare l'escalation della guerra in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin "ha fissato i punti fondamentali, cioè vuole la Crimea che ha già occupato, vuole il Donbass e poi chiede un accordo sulla neutralità e sulla smilitarizzazione controllata dell'Ucraina, che è la cosa forse più complicata" da realizzare in questo frangente, argomenta il giornalista.

 

Visto che esistono già dei punti fondamentali sui quali trattare, è il ragionamento, "la domanda è: cosa aspetta l'Occidente a costringere anche Zelensky a costringerlo a trattare visto che lui comunque ha fatto sapere che è disponibile alla trattativa, evidentemente sulla base delle sue richieste?". Non ci sono alternative, "a questo punto bisogna stringere" conclude Padellaro nella puntata di sabato 19 marzo del talk show di Rete 4. 

 

Sul tavolo ci sono già alcuni punti di partenza per i negoziati, come rivelato dal portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan  che ha parlato al telefono con Putin. Ibrahim Kalin, questo il nome del rappresentante di Ankara, in un’intervista alla BBC ha reso note le condizioni poste dalla Russia per fermare l’offensiva: Putin chiede che l’Ucraina accetti la neutralità e non presenti domanda di adesione alla Nato. Allo stesso tempo la Russia chiede che il Paese sia sottoposto a un processo di disarmo. Il Cremlino vuole riconoscimento e protezione per la lingua russa, ma poi pretende anche la "de-nazificazione" del Paese, ostacolo importante alla luce del fatto che Zelensky stesso appartiene a una famiglia ebrea e che ha perso diversi parenti nei campi di concentramento nazisti. 

 

Dai blog