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Dopo l'Ucraina la Transnistria, ecco il prossimo obiettivo di Putin. Il generale Camporini: la guerra durerà anni

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Vladimir Putin vuole conquistare tutta l'Ucraina e per farlo andrà avanti, dice il generale Vincenzo Camporini a Omnibus su La7, ma Il presidente russo deve "prepararsi a un periodo di lotte che durerà anni". L'Ucraina è un "territorio abitato da una popolazione fiera che non accetta di essere di essere messa sotto tutela. L'ipotesi più ragionevole è che cominci una sorta di guerriglia urbana e nelle campagne che necessita di un controllo del territorio puntuale che si fa soltanto con i famosi boots on the ground", spiega l'alto ufficiale.

 

In altre parole, servono tanti militari. "Solo con mezzo milione di soldati io potrei cominciare a sentirmi sicuro di controllare" il territorio, spiega Caporini nella puntata di venerdì 4 marzo. "Sotto queste cifre starei sicuramente in difensiva e sarebbe un progressivo dissanguamento che la Russia non si può permettere", è la previsione. 

La possibilità, evocata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che Putin punti alla Germania è da escludere, dice il generale, così come è improbabile che la Russia possa invadere i paesi baltici come Estonia e Lettonia, membri della Nato e con cui già confina. Ma una volta presa l'Ucraina, se ciò avverrà, Putin potrebbe voler fare la stessa operazione del Donbass con la repubblica filorussa della Transnistria, spiega Camporini. Si tratta della striscia di terra con la città di Tiraspol che ricade ufficialmente nel territorio della Moldavia (che non fa parte della Nato) e che nel 2014 ha chiesto l'adesione alla Russia in seguito alla secessione della Crimea dall'Ucraina. "Potrebbe essere il prossimo obiettivo di Mosca - dice il generale - e fornire a Putin la scusa per intervenire" ancor di più nel cuore d'Europa. "Sarei molto più dubbioso su un intervento  nei paesi baltici" commenta l'ufficiale che ricorda come a Kaliningrad, enclave russa tra Polonia e Lituania, Putin abbia istallato batterie di missili "che possono tranquillamente essere equipaggiati con testate nucleari". 

 

Per quanto riguarda la conquista da parte dei russi della centrale nucleare di Zaporizhzhya dopo un attacco che ha tenuto in ansia tutta Europa. il generale spiega che "siamo di fronte a una situazione che qualcuno potrebbe far risalire a Chernobyl, in realtà da allora le misure di sicurezza sono state implementate in tutte le centrali nucleari del mondo e sono tali per cui il rischio di una fusione del nucleo è praticamente nullo". Rimane il rischio di fuoriuscita di materiale radioattivo "in caso di un'esplosione" ma avrebbe però "un effetto locale, chi abita lì vicino deve preoccuparsi, ma per noi la preoccupazione sicuramente molto inferiore". 

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