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I russi sono in un vicolo cieco? Caracciolo (Limes) e la realtà della guerra sul campo. Macigno sui negoziati

Federica Pascale
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Il secondo round di negoziati tra Russia e Ucraina avrà luogo domani giovedì 3 marzo nella foresta di Brest, e la speranza che le due delegazioni trovino un accordo per la pace è condivisa certamente da tutti i civili coinvolti nello scontro. Ad oggi, però, continua il conflitto armato ed è ancora difficile immaginare la fine delle offensive da parte della Russia.

 

Non nutre grandi speranze Lucio Caracciolo, direttore della rivista italiana di geopolitica Limes, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7. Durante la puntata di mercoledì 2 marzo, il giornalista e analista geopolitico afferma: “Non mi aspetto molto dal negoziato, anche perché finché la situazione non è in qualche modo indirizzata da una parte o dall'altra nessuno vuole cedere nulla.”

 

La conduttrice in studio domanda perché questi negoziati sembrano non essere risolutivi, e Caracciolo spiega: “Non li prendono sul serio perché la situazione sul terreno è in stallo. I russi sono sicuramente in difficoltà, probabilmente non prevedevano una resistenza ucraina così forte e, soprattutto, dovendo evidentemente cercare di evitare una battaglia dentro i centri urbani, di finire dentro una guerriglia, sono piuttosto prudenti sotto questo profilo. Quindi, si affidano ai bombardamenti, che non possono sbloccare più di tanto, a mio avviso, la situazione.” E conclude: “Non penso che in questo momento gli ucraini siano disposti a fare grandi concessioni”.

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