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Feti e resti umani nei fustini a Granarolo: la macabra scoperta e il giallo sui rifiuti

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Un vero e proprio giallo, sul quale sono in corso indagini. La squadra Mobile di Bologna, sta cercando di chiarire la provenienza di una quarantina di fusti gialli, ritrovati accatastati contro il muro di capannone di Granarolo, nel Bolognese, tra altri rifiuti ferrosi, con dentro quelli che sembrano essere feti e resti umani. La procura di Bologna, nel massimo riserbo, è al lavoro per ricostruire la vicenda: la notizia è stata resa nota da Il Resto del Carlino. 

 

 

A dare l’allarme, mercoledì sera, un ragazzo di origine sinti, che raccoglie ferro con il suo camioncino nelle aziende della zona, chiamato dal titolare di una società che si occupa di svuotare cantine e magazzini. Stando al suo racconto, che sarebbe stato fatto ad alcuni poliziotti di sua conoscenza, gli verrebbe proposto di portare via anche i fusti, per smaltirli da qualche parte. A quel punto, cercando di capire cosa contengano, fa la macabra scoperta, di feti e altri resti umani contenuti in liquido verdino, che non fanno cattivo odore. Il ragazzo filma il tutto. 

 

 

Nella zona industriale di Granarolo arrivano per i rilievi la Scientifica e i vigili del fuoco, il trambusto viene notato in zona. E partono le indagini, per capire come mai quei fusti fossero lì, chi li avesse portati in un deposito di immondizia e ferri vecchi, come fossero dei rifiuti normali.

 

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