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Dall'11 febbraio via le mascherine all'aperto e ripartono le discoteche. Per i no-vax over 50 niente lavoro dal 15

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Un graduale ritorno alla normalità. Il primo passo si compirà domani 11 febbraio, quando in Italia non sarà più obbligatorio in nessuna Regione indossare le mascherine all'aperto secondo la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza valida, per ora, fino al 31 marzo quando terminerà anche lo stato d'emergenza.

Ma entro quella data il governo dovrà decidere che strada intraprendere. Lo stato d'emergenza verrà prolungato? In caso contrario, cosa si farà con l'obbligo di green pass, che vari Paesi europei stanno via via eliminando mentre in Italia è al momento valido fino al 15 giugno?

L’11 febbraio è anche la data della riapertura delle discoteche che potranno tornare a far divertire giovani e meno giovani ma con delle restrizioni. Per andare a ballare sarà necessario infatti il green pass rafforzato, così come la mascherina, ma non sulla pista da ballo (se al chiuso). Per quanto riguarda le capienza, il limite non potrà superare il 75% per le discoteche all’aperto e il 50% per quelle al chiuso. 

 

Anche gli impianti sportivi si preparano a riaprire: dal 1° marzo la capienza massima verrà estesa al 75%, col possibile ritorno agli spalti pieni nel giro delle due settimane successive.

Non si allenta per ora la stretta sui no-vax. Dal 15 febbraio entra in vigore l’obbligo per tutti i lavoratori over 50, pubblici e privati, di avere il Super green pass, che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione dal Covid, non con il tampone. Dopo la prima dose, il Super Green pass è valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione e fino alla dose successiva; dopo la seconda dose, è valido per sei mesi; dopo la dose booster è invece illimitato.

Se una persona con più di 50 anni viene trovata a lavoro senza la certificazione rafforzata rischia una multa dai 600 ai 1.500 euro. Non solo: può risultare assente ingiustificato e perdere retribuzione e contributi.

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