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Il Covid fa una strage tra chi ha diverse patologie. Il report Iss sulle caratteristiche dei morti

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Le persone morte in Italia per Covid-19 avevano in media 3,7 patologie pregresse. Complessivamente, 246 pazienti (2,9% del campione) non presentavano patologie, 955 (11,3%) presentavano una patologia, 1.512 (17,9%) ne avevano 2 e 5.723 (67,8%) presentavano 3 o più patologie preesistenti. È quanto emerge dall’analisi delle cartelle cliniche di 8.436 deceduti elaborata dall’Istituto superiore di sanità (Iss) all’interno dell’aggiornamento del report che analizza le caratteristiche dei 138.099 pazienti deceduti e positivi a Sars-CoV-2 in Italia dall’inizio della sorveglianza fino al 10 gennaio scorso, «Nei pazienti deceduti trasferiti in terapia intensiva il numero medio di patologie osservate è di 3,0. Nelle persone che non sono state ricoverate in terapia intensiva il numero medio di patologie osservate è di 3,9», osservano gli esperti dell’Iss.

 

 

L’età media delle persone decedute e positive a Sars-Cov-2 in Italia è di 80 anni. La maggior parte è stata ricoverata in ospedale ma non in terapia intensiva e i deceduti vaccinati hanno un’età media più alta e più patologie preesistenti rispetto a quelli non vaccinati. Il report si riferisce a 138.099 pazienti deceduti e positivi a Sars-cov-2 in Italia dall’inizio della sorveglianza al 10 gennaio 2022. Rispetto ai deceduti ‘non vaccinati’, sia quelli con ‘ciclo incompleto di vaccinazione’ che i decessi con ‘ciclo completo di vaccinazione’ (non sono presi in considerazione pazienti con ‘booster’) avevano un’età media notevolmente superiore (rispettivamente 82,6 e 84,7 contro 78,6). Anche il numero medio di patologie osservate è significativamente più alto nei gruppi di vaccinati con ‘ciclo incompleto di vaccinazione’ e ‘ciclo completo di vaccinazione’ rispetto ai ‘non vaccinati’ (rispettivamente 5,0 e 4,9 contro 3,9 patologie preesistenti).

 

 

Dei deceduti positivi a Sars-CoV-2 in Italia, il 23,8% risulta essere stato ricoverato in un reparto di terapia intensiva, il 58,5% è stato ricoverato in ospedale ma non in terapia intensiva e il 17,7% non era ricoverato in ospedale.

 

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