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Omicron, "arriva dai topi". L'origine della nuova variante iper contagiosa

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Nelle 32 mutazioni di "Omicron", la nuova variante del corona-virus, ci sarebbe la chiave per capire da dove arriva e come si è evoluta. Secondo il ricercatore dell’Institute of Genetics and Developmental Biology della Chinese Academy of Sciences Wenfeng Qian la nuova variante arriva dai topi, dopo un doppio salto di specie. Questo spiegherebbe l’alto numero di mutazioni. Lo studio dello scienziato e del suo team verrà pubblicato sul Journal of Genetics and Genomics.

Il vero motivo per cui Omicron preoccupa è la sua rapidità nel contagiare le persone e di diffondersi anche laddove vi sono alti tassi di vaccinazione. Omicron è stata rilevata in Sudafrica il 9 novembre 2021. "Omicron potrebbe essersi evoluta in una grande popolazione immunocompromessa con un tasso di vaccinazione inferiore", quale può essere quella dei pazienti affetti da Hiv, oppure in altre specie animali. I cinesi sostengono che «la sequenza della proteina spike di Omicron è stata sottoposta a una selezione più forte di quella di qualsiasi variante riportata e nota per evolversi in modo persistente negli ospiti umani, suggerendo una possibilità di host-jumping »:

Insomma un salto di specie come sostiene la ricerca dello scienziato Qian. "I risultati suggeriscono che il progenitore di Omicron è saltato dall’uomo al topo, ha accumulato rapidamente mutazioni favorevoli a infettare quell’ospite, poi è saltato di nuovo nell’uomo, indicando una traiettoria evolutiva interspecie per l’epidemia di Omicron".

Nonostante la contagiosità i benefici dei vaccini restano indiscussi. "Gli effetti della vaccinazione hanno dimostrato che il rischio dell’immunizzazione è ampiamente superato dal beneficio della protezione dalla malattia - sottolineano gli scienziati - È inquietante vedere che minoranze considerevoli, a volte un terzo della popolazione, sono preoccupate per poche decine (se mai) di decessi associati alla vaccinazione, quando il bilancio delle vittime della Covid-19 è ora in tutto il mondo di 5 milioni di morti".

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