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Sei studi "smontano" Omicron. È meno letale e non colpisce i polmoni

Luigi Frasca
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Secondo sei studi, la variante Omicron del coronavirus attacca più facilmente la gola che i polmoni: per questo è più contagiosa ma meno letale delle altre varianti. È quanto emerge da sei studi citati da Guardian, ancora non sottoposti a peer-review, da cui emerge che la variante Omicron non ha danneggiato i polmoni delle persone colpite dalla malattia come hanno invece fatto la variante Delta e altre. «In sostanza» Omicron «sembra essere più in grado di infettare il tratto respiratorio superiore, le cellule della gola. Quindi si moltiplicherebbe in quelle cellule più facilmente che nelle cellule profonde nel polmone. Questo è davvero preliminare, ma gli studi puntano tutti nella stessa direzione», ha affermato Deenan Pillay, professore di virologia allo University College di Londra.

 

 

Intanto Sono 61.046 i nuovi casi di Covid in Italia registrati nelle ultime 24 ore (sabato erano stati 141.262). A fronte, però, di «soli» 278.654 tamponi processati, un calo dovuto alla giornata festiva di Capodanno (il dato precedente, infatti, era di 1.084.295 test). Tuttavia, sale prepotentemente il tasso di positività, attestandosi al 21,9% (con un aumento dell'8,9%). Il numero dei ricoverati nei reparti ordinari sale a 11.756 (+491 rispetto a ieri), quelli in terapia intensiva diventano 1.319 (+22 nel saldo tra entrate e uscite), con 104 ingressi del giorno (l'altroieri erano stati 135). I decessi sono 133, contro i 111 del giorno precedente. È quanto emerge dal bollettino diramato dal ministero della Salute. In questi giorni toccherà quindi fare i conti con gli eventuali contagi dovuti a cenoni e feste tra parenti e amici. Il primato del maggior numero di nuove diagnosi spetta alla Lombardia, con 10.425 casi. Seguono l'Emilia Romagna (9.090), il Lazio (7.993), la Toscana (6.367) e la Campania (5.192). Gli attuali positivi al Covid nel nostro Paese diventano quindi 1.070.537 di cui 1.057.462 a casa in isolamento. Nelle ultime 24 ore i ricoveri in area medica e nelle terapie intensive sono aumentati in 8 Regioni: si tratta di Abruzzo, Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. Lo rileva Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali su dati dell'1 gennaio.

 

 

 

In questo quadro in peggioramento, da oggi altre quattro regioni - Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia - si tingeranno di giallo, andando ad aggiungersi a Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, le Pa di Trento e Bolzano, la Calabria e la Liguria. Quest' ultima, però, si avvicina pericolosamente all'arancione: la percentuale dei ricoveri in terapia intensiva, infatti, ha raggiunto il 22% (+1%) laddove la soglia critica per il passaggio di colore è il 20%. I ricoveri in area non critica hanno raggiunto invece il 28% (+1%), laddove la soglia limite è del 30%. I numeri crescono. Possibili anche i casi di re-infezioni, come conferma l'Iss: dal 24 agosto al 21 dicembre 2021, infatti, sono stati notificati 15.195 casi di reinfezione, pari allo 1,4% del totale. Una situazione dovuta alla sempre maggiore circolazione della variante Omicron, molto più contagiosa, che al 20 dicembre rappresentava il 21% dei campioni esaminati contro il 79% della Delta. Prevista per oggi una nuova flash survey dell'Iss per capire l'attuale situazione e prendere eventuali provvedimenti. «Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario», avverte Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e primario del Bambin Gesù. Anche con sintomi meno severi un'ondata incontrollata porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime». E spinge sui vaccini: «le condizioni sono mature per l'obbligo».

 

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