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L'Aria che Tira, Walter Ricciardi preoccupato dalla variante Omicron: peggio della Delta anche per i guariti

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“Ci sono una serie di elementi che stanno arrivando, sicuramente è più contagiosa, basta vedere cosa sta succedendo in Gran Bretagna, che ha più casi di Omicron del Sudafrica, non avendo nessuna cautela…”. A parlare nella puntata del 6 dicembre de L’Aria che Tira, programma mattutino di La7 condotto da Myrta Merlino, è ospite Walter Ricciardi, docente di igiene alla Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. “Sono stata un weekend a Londra a trovare mia figlia, ero terrorizzata, sono matti, uno shopping selvaggio e noi eravamo le uniche due con la mascherina” l’intervento della padrona di casa.

 

 

“Tutto questo - continua poi Ricciardi - produce un aumento dei casi enorme e la diffusione di Omicron. In Norvegia una persona tornata dal Sudafrica con questa variante ha infettato 60 persone delle 120 presenti. Questo per far capire la contagiosità, bisogna stare attenti e noi la stiamo avendo. I motivi di allarme sono l’estrema contagiosità, il fatto che si sta diffondendo ampiamente nelle fasce di popolazione non vaccinate, soprattutto nei bambini, poi in Sudafrica c’è stato un aumento forte dell’ospedalizzazione, aumentata di tre volte nei soggetti giovani. Non si può dire che è più pericolosa, visto che la valutazione clinica individuale sulla persona è più benevola, però questo non significa che non bisogna sollevare questo allarme. Più contagi hai e più effetti negativi hai”.

 

 

Si passa poi a parlare delle possibilità di reinfezione per colpa della mutazione del virus: “Da uno studio in vitro, e non in vivo, è un po’ peggio della variante Delta. Non in maniera eclatante, è una percentuale stimata nell’1%”. In seguito la Merlino si dice molto critica sulla comunicazione avuta dalle case farmaceutiche in questo periodo: “Sì, è vero, non va questo atteggiamento delle case farmaceutiche che hanno avuto importanti finanziamenti pubblici, soprattutto Moderna rispetto a Pfizer. Devono entrare in un contesto di partnership sulla comunicazione. Il problema è che sono società per azioni e non enti benefici. Ma bisogna ricondurli all’obiettivo finale. Loro devono continuare a guadagnare, ma in una prospettiva diversa. Ora siamo in una pandemia, quindi c’è la necessità di vaccinare tutto il mondo, bisogna produrre le dosi anche in Sudafrica, India, Indonesia e serve sospendere temporaneamente i brevetti e aiutare questi paesi nella produzione”. La prospettiva sul Covid vede la possibilità di una quarta, una quinta dose e così via: “È presumibile, il vaccino non dà un’immunità permanente. La terza dose - precisa Ricciardi - allunga l’immunizzazione, ma probabilmente non per la vita. Dobbiamo valutare quanta protezione ci sarà e poi in base a come andrà la pandemia fare dosi di richiamo, come il vaccino antinfluenzale”.

 

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