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Covid, scontro interno a La7 tra Enrico Mentana e Massimo Giletti: no alla censura, sì ai no-vax in tv

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Spaccatura interna a La7 sulla questione dei favorevoli al vaccino e sui no-vax. Enrico Mentana ha annunciato che nel suo Tg sulla rete di proprietà di Urbano Cairo non darà spazio a chi sostiene tesi contrarie alla vaccinazione anti-Covid, un comportamento che Massimo Giletti non condivide. “Il mio programma è una agorà che deve creare dibattito, aperta anche a chi non la pensa come me. Non credo che Mentana sia un fascista eppure quando CasaPound lo ha invitato, lui ci è andato. Io, invece, no, sebbene da inviato avrei potuto farlo” le parole a La Stampa del conduttore di Non è l’Arena, che fa riferimento ad un episodio del 2017.

 

 

Mentana, il 29 settembre quattro anni fa, venne invitato dal leader del partito di estrema destra, Simone Di Stefano, ad un confronto pubblico, al quale poi partecipò, nella sede romana del movimento dichiaratamente neofascista a Roma. Giletti rincara la dose: “Io contrasto questo metodo. Sono un anarchico di questo mestiere e porto nel mio programma ogni forma di contraddizione. Non censuro, faccio domande scomode per smascherare le fake. Ognuno a casa si farà la propria idea. Posso non essere d’accordo con Luc Montagnier, Carlo Freccero e Massimo Cacciari, ma hanno il diritto alla parola e non solo perché sono intellettuali. Sono contrario a portare in tv solo il pensiero mainstream. Bisogna ascoltare tutte le voci, è importante - conclude il conduttore - che una trasmissione dia spazio anche a chi la pensa diversamente da me ma come 8 milioni di persone no-vax e no-green pass. Criminalizzare è sempre un errore”.

 

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