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"Positivi ma il green pass resta valido". Speranza ora vuole la black list Covid

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A pochi giorni dal varo del super green pass che sarà alla base delle attività differenziate tra vaccinati e solo "tamponati" per il Covid a partire da lunedì 6 dicembre, emergono i buchi nella rete della certificazione verde. Sono sempre più numerosi i casi di green pass che restano validi molti giorni dopo la positività rilevata dagli intestatari. 

 

Della falla che rischia di far scoppiare dei focolai di Covid e che potrebbe mettere a repentaglio lo stesso sistema dei pass se ne parla, giovedì 2 dicembre, a L'aria che tira, il programma condotto su La7 da Myrta Merlino.  "Potrei andare al cinema, al teatro in pizzeria, e contagiare chi sa quante persone" confessa Roberta, una donna a cui è stato diagnosticato il Covid mentre il suo green pass continua a risultare valido. "Ci è stato detto che serviva a proteggerci, ma il  sistema deve funzionare meglio" dice la donna. In un servizio dedicato al fenomeno preoccupante interviene un medico di famiglia che dice di aver avuto a che fare con almeno quattro-cinque casi. "Persone che ho messo in quarantena, ma per il green pass possono anche tornare al lavoro". 

 

Il problema nasce dalla cattiva comunicazione tra le piattaforme sanitarie delle Regioni e quella nazionale, che rilascia la certificazione verde. Dal ministero della Salute annunciano " a breve" un sistema di revoca temporanea del green pass per chi è positivo. Si tratta di una "black list", spiega l'ufficio stampa del ministero retto da Roberto Speranza, riconosciuta dall'app di verifica. 

 

Ma il governo aveva assicurato che il green pass e la sua verifica non avrebbero diffuso informazioni personali dei cittadini, mentre per la black list i timori per la privacy sono diversi. 

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