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Bicchiere mezzo pieno per la Lega. Flop sul super green pass in zona bianca, vittoria sui bambini

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La Lega ha dato battaglia sul super green pass in zona bianca ma non è riuscita a portare il resto del governo dalla sua parta. Durante una riunione di partito in mattinata, Matteo Salvini ha raccolto le opinioni dei dirigenti leghisti sulle restrizioni anticontagio da Covid che il governo ha approvato poi all’unanimità, quindi anche coi voti dei ministri leghisti, nel pomeriggio. C’è stato un confronto e sono stati numerosi esponenti del Carroccio a esprimere perplessità sull’introduzione del super green pass in zona bianca. Questa posizione è stata espressa anche dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nel corso della cabina di regia governativa. Quando però è stato chiaro che il ‘distinguo’ leghista non sarebbe passato e nel governo sarebbe comunque prevalsa la linea più dura, è stato deciso di non fare le ‘barricate’ e i ministri leghisti hanno votato il decreto che dà il via libera alle nuove restrizioni. 

 

 

Oltre a Giorgetti e Salvini, alla riunione, in videoconferenza, hanno partecipato l’altro vice segretario Lorenzo Fontana, i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, e il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, il leghista più favorevole finora all’introduzione del super green pass. “Durante la riunione c’è stata una diatriba risolta poi con una posizione comune: non si è mai pensato di disertare la riunione del Consiglio dei ministri”, ha spiegato un partecipante. Nel partito fin dalla prima applicazione del certificato verde sono diverse le sensibilità, con i governatori del Nord a favore dell’obbligo mentre diversi parlamentari sono scesi in piazza per protestare contro le norme decise dal governo.

 

 

A confermare il mal di pancia della Lega è stato Giorgetti alla fine del Cdm dove la Lega ha votato “con senso di responsabilità” le nuove misure: “Ho espresso in Consiglio dei ministri le riserve della Lega su un super green pass esteso anche alle zone bianche. Perplessità che governatori e sindaci della Lega hanno portato avanti in più occasioni, compresa la conferenza delle Regioni. Aver però garantito la libertà di movimento, l’esclusione del green pass per i minori di 12 anni, le aperture delle attività commerciali e industriali e al tempo stesso limitato l’azione del tempo del super green pass al periodo tra il 6 dicembre e il 15 gennaio senza il rinnovo dello stato di emergenza, è una soluzione equilibrata e positiva per superare questo momento di difficoltà causato dalla quarta ondata di Covid che sta duramente colpendo quei paesi che hanno percentuali molto più basse di vaccinati. I governatori della Lega - sottolinea il ministro leghista - hanno lavorato per garantire la certezza dell’apertura alle attività produttive anche nelle zone gialle e arancioni, a differenza di quanto è avvenuto lo scorso anno”.

 

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