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La zona arancione? Varrà solo per i no vax. Il sottosegretario Costa anticipa le mosse del governo

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Si delineano le nuove restrizioni nella lotta alla pandemia per far fronte all'aumento dei contagi. Il governo ha convocato lunedì 22 novembre le Regioni dopo la richiesta del presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, di "un incontro urgentissimo". La strada è quella di un doppio binario, con spazi di libertà garantiti a chi si è vaccinato e restrizioni valide per chi ha evitato finora la dose a che, ad esempio in caso di zona arancione, col tampone negativo potrà solo andare a lavoro e usufruire di servizi primari. 

 

A delineare le ipotesi di super green pass e obbligo vaccinale è Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ospite di ’Parliamone' su RaiNews24. Il nodo è che "si deve riflettere sul fatto di poter concedere qualche spazio di libertà in più ai vaccinati. Non si può non tenere conto che 45 milioni di italiani si sono vaccinati, qualcuno anche non un po' di timore" Ma non dobbiamo neanche diffondere un allarme e il panico: i dati complessivi delle terapie intensive sono sotto controllo", ha detto il sottosegretario.

 

Tra le misure che saranno varate questa settimana "oltre alla possibilità di estendere l’obbligo vaccinale per altre categorie verranno prese ulteriori decisioni importanti in Consiglio dei ministri", ha annunciato Costa che entra nel merito: "Valuteremo il tema dell’obbligo della terza dose per le categorie che hanno già l’obbligo vaccinale. Discuteremo sul tema della durata del green pass, che in base ai dati scientifici molto probabilmente verrà anticipato a 9 mesi. Parleremo anche  della possibilità di anticipare il richiamo della terza dose a 5 mesi, sempre in relazione ai dati scientifici e al fatto che l’efficacia del vaccino scende dopo 6 mesi dalla seconda dose".

 

Sul green pass appare sicuro che divieti e restrizioni legati alla vita sociale e alle attività commerciali e produttive dovranno valere solo per i non vaccinati. Resta da decidere con quali modalità sarà differenziato l’accesso nei luoghi della cultura o del divertimento. Se il green pass verrà concesso solo a chi è vaccinato chi non l'ha fatto dovrà effettuare il tampone per recarsi al lavoro. In ogni caso, il governo è orientato a far scattare i divieti per chi non è vaccinato solo al momento dell’eventuale passaggio di una regione in zona arancione (diverse quelle che rischiano la zona gialla già questa settimana). Ma i rigoristi spingono per restrizioni ai no vax anche nelle zone bianche e gialle.

 

Costa sembra orientato a una linea di mediazione e parla del possibile passaggio in arancione di qualche Regione: "siccome questa misura prevedrebbe in automatico tutta una serie di restrizioni come la chiusura dei ristoranti la sera oltre che di cinema e teatri, in questo caso dobbiamo mettere in atto un sistema che dia la possibilità a chi si è vaccinato di poter continuare a usufruire di queste libertà".

"Per chi invece decide di non vaccinarsi è giusto garantire il diritto al lavoro e i diritti primari, ma se una persona non si vaccina, è giusto che abbia qualche restrizione in più", ha sottolineato Costa.

Il sottosegretario è intervenuto anche a Tagadà, il programma condotto su La7 da Tiziana Panella, dove ha ribadito la necessità di permettere ai vaccinati di usufruire di certi servizi in zona arancione. "La zona arancione prevede i ristoranti e locali chiusi la sera. Meglio non chiudere e dare la possibilità ai vaccinati di andare in questi posti", ha ribadito Costa. 

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