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Il ginecologo vip si inventa la cura per il cancro: con il sesso guarisci

Valeria Di Corrado
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«Ho salvato tante donne dal cancro. Tutte quelle con cui ho avuto contatti si sono negativizzate». Per guarire da una presunta infezione da papilloma virus, un ginecologo di grido barese proponeva ad alcune sue pazienti di avere con lui dei rapporti sessuali non protetti. È l'agghiacciante vicenda raccontata in un servizio delle «Iene», andato in onda martedì scorso. Il medico in questione è un esperto nel suo campo: ha 68 anni, ha lavorato al Policlinico di Bari ed è autore di pubblicazioni scientifiche, manuali medici, romanzi e due raccolte di poesie. Nel suo sito internet si presenta come membro onorario di numerose Società scientifiche in tutto il mondo, insignito del diploma internazionale di eccellenza in ginecologia presso l'Università di Iasi e trainer di colposcopia presso l'Agenzia internazionale per le ricerche sul cancro. Durante il servizio televisivo, firmato da Alice Martinelli, lo specialista dice di insegnare all'estero in diversi Paesi, tra cui Cuba e Guatemala. Si vanta così: «Nel campo scientifico, io sono l'autore più tradotto al mondo». L'inchiesta giornalistica ha preso il via dalla segnalazione di una donna, che, non riuscendo a rimanere incinta, si era rivolta al ginecologo per cercare una «soluzione». «Durante la visita mi ha fatto una colposcopia. Dopo aver eseguito l'esame vaginale, mi ha detto che avevo delle macchioline bianche che con il tempo potevano trasformarsi in un tumore», riferisce Anna Maria. «Lui dava per scontato che avessi il papilloma virus». Eppure da uno specifico esame di biologia molecolare (l'Hpv Dna Test), la giovane era risultata negativa.

 

 

Il papilloma virus umano, detto anche Hpv, si trasmette soprattutto pervia sessuale e, nei casi più gravi, può portare al tumore del collo dell'utero (che colpisce in Italia 2.300 donne ogni anno) e ad altri cancri dell'area genitale, anche negli uomini. La vaccinazione gratuita contro l'Hpv rappresenta uno strumento di prevenzione sicuro ed efficace, anche se non guarisce dal virus se già contratto: è stata introdotta in Italia nel 2008 per tutte le dodicenni e poi allargata a fasce di età differenti. Con il Piano nazionale vaccini 2017-2019 è stata estesa anche ai maschi. Il ginecologo 68enne, invece, avrebbe riferito alla giovane di essere uno degli unici due vaccinati in Italia contro il papilloma virus. Una falsità lampante, alla quale ha associato un'astrusa teoria priva di ogni fondamento scientifico, oltre che di ogni logica: per guarire dal papilloma virus servono gli anticorpi contro l'Hpv, e - secondo lo specialista - l'unico modo per avere quegli anticorpi è consumare dei rapporti con un vaccinato, in grado di trasmetterli alla donna attraverso lo sperma. «Mi ha proposto di fare sesso con lui, dicendomi che ci sarebbero volute due ore per potermi bonificare del tutto», ha spiegato Anna Maria. Di fronte alle sue perplessità, il medico ha commentato ammiccante: «Che poi non è mica una cosa spiacevole, eh...». Poi le chiesto se avesse mai avuto rapporti anali. Alla risposta negativa, ha aggiunto compiaciuto: «Sarà una buona occasione per avere buoni risultati». Per cercare una conferma alle parole di denuncia di Anna Maria, le «Iene» assoldano un'attrice che chiama lo studio medico dello specialista per una visita. Inizialmente le viene prospettata una lista d'attesa di 8 mesi, a dimostrazione di come il ginecologo sia sulla «cresta dell'onda». Dopo varie insistenze, la finta paziente riesce a ottenere un appuntamento. Si reca nel suo studio, situato nella via principale dello shopping del centro di Bari, e paga 200 euro. Dopo averle fatto la colposcopia, il medico le comunica di aver trovato delle «macchiette bianche» sul collo dell'utero, causate «da accumuli di cellule un po' più spesse», «espressione del papilloma virus».

 

 

A quel punto il dottore, dopo un giro di parole, le propone la stessa «terapia miracolosa» già proposta ad Anna Maria: avere un rapporto anale con lui. «Io nel 2006 mi vaccinai dal papilloma virus- racconta il 68enneAvevo le storie con le specializzande: 8 su 10 erano positive. Non mi mettevo il profilattico perché ero vaccinato. In poche parole, te lo giuro sui miei occhi, vedevo che si negatizzavano». Insomma, secondo lo specialista, bastava andare a letto con lui per guarire, tanto da essersi guadagnato gli appellativi di «Padre Pio dell'uccello» e «Flauto magico». Poi, in questo delirio di onnipotenza, aggiunge: «Perché io sono un open-mind, sono un trasgressivo, sono un pirata, un corsaro. Sai che sono scrittore primo in classifica? Non è che faccio solo il sommelier della vagina. Addirittura dono anticorpi e guarigione». «Quindi cosa bisogna fare per guarire?», taglia corto l'attrice. «Eh, se trovi un vaccinato devi pregare di avere rapporti con lui con il culetto perché ti dà gli anticorpi». Alcuni giorni dopo, il medico chiama la finta paziente spiegandole che il suo Hpv test è negativo, ma nonostante questo le suggerisce di trovarsi un vaccinato: «Almeno ti bonifichi il culetto e fai una difesa per eventuali partner... Mo vediamo se ti immunizzo io». Di fronte alle paure della ragazza, il ginecologo risponde: «Bisogna scegliere il male minore: cosa ti fa più paura, una cosa che è anche gratificante o avere una spada di Damocle?».

A quel punto prende appuntamento con la finta paziente in una stanza di hotel, perché «ho bisogno di un contatto più totale». Poi le fa una richiesta: «L'importante è che non stai come una vittima sull'ara sacrificale, perché più c'è partecipazione, più c'è lo sharing e la diffusione degli anticorpi... Io insegno il Tantra in India, quindi soddisfatti o rimborsati». Le raccomanda infine di non parlare con nessuno di questa «terapia ravvicinata», nemmeno all'amica più intima, concludendo che è una «grandissima opportunità». L'incontro avviene. Dopo aver mostrato il suo ultimo romanzo che sostiene essere «in testa alle classifiche di tutto il mondo», tra «i top seller insieme Umberto Eco», il medico ribadisce che dopo il rapporto la ragazza si libererà dal virus. «Dobbiamo farlo senza protezione?». «È logico. Se no che trasmetto, il lattice?». A quel punto tenta di baciarla, si spoglia e poi la palpeggia. Appena le «Iene» fanno irruzione, lo scrittore-ginecologo si giustifica così: « lo faccio per i miei studi e per le persone che ho salvato». Poi, sicuro di sé, chiama due donne chiedendo loro se davvero dopo pochi rapporti si fossero negativizzate, ricevendo delle conferme. Riscontri inattendibili, visto che era lui a diagnosticare la malattia e sempre lui a decretarne la guarigione. Dopo che il servizio televisivo è andato in onda, la redazione delle «Iene» ha ricevuto una quindicina di segnalazioni di donne che hanno denunciato gli stessi abusi. Ora sarà la Procura di Bari a indagare sul caso.

 

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