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Lockdown solo per i no-vax. La drastica decisione dell'Austria per limitare il Covid

Giorgia Peretti
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“Lockdown solo per i No-Vax”. Questa la linea durissima ideata dal governo austriaco nelle scorse ore. “Stiamo per imbatterci nella pandemia di chi non è protetto”, ha avvertito il cancelliere Alexander Schallenberg, chiarendo che non ci sarà alcun lockdown per chi invece ha scelto la strada della vaccinazione e per chi è guarito dal Covid. L’Austria, dunque è pronta a confinare nelle proprie case i soggetti che hanno scelto di non vaccinarsi, la decisione è emersa durante una riunione in videoconferenza tenuta dal governo nella serata di ieri, venerdì 22 ottobre. Nel corso del confronto sarebbe stata fissata la soglia del 30% di occupazione dei posti di terapia intensiva, che corrisponderebbero a circa 600 letti, oltre la quale scatterebbe il lockdown per le persone non vaccinate. Insomma, se la situazione dei contagi in Austria continuerà a peggiorare i No-vax saranno obbligati a adeguarsi ad una situazione di lockdown ad hoc per i più recalcitranti del siero anti-Covid.

 

 

Una misura drastica per molti versi che cela il tentativo dell’esecutivo austriaco di dare una spinta alla vaccinazione di massa. Schallenberg ha, infatti, espresso l'auspicio che questa possibilità mandi un segnale chiaro a coloro che sono ancora "esitanti e ritardatari". Nell’ultima settimana in Austria vi è stato un rilevante incremento di contagi da Covid-19. 20.408 sono i nuovi casi registrati in una settimana, dove la media a 7 giorni ha raggiunto quota 228.5 contagi per 100mila abitanti, contro i 152,5 della settimana precedente. Solo il 65,4% degli austriaci ha ricevuto almeno una dose di vaccino mentre il 62,2% è pienamente vaccinato.

 

 

Al momento, il numero di posti letto occupati in Austria è pari a 224. Se dovessero aumentare arrivando a sfiorare la sopracitata soglia dei 600 posti occupati scatterebbe la fase numero 5 del piano del governo, ovvero massicce restrizioni ai movimenti dei cittadini non vaccinati. Per quanto riguarda il lavoro, dal primo novembre scatta la regola delle “3 G” per accedere al posto di impiego, – geimpft (vaccinati), genesen (guariti da sei mesi) o getestet (testati) - sul posto di lavoro, una sorta di Green pass all’italiana.

 

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