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"Nessuna proroga", Mario Draghi tira dritto sul green pass. Ma spunta lo sconto sui tamponi

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Il governo tira dritto sull'obbligo di green pass che scatterò domani, venerdì 15 ottorbe. Nessuno slittamento, nessun rinvio è il messaggio che trapela da Palazzo Chigi. Insomma, nessuna proroga per il provvedimento che vede la ferma opposizione dei portuali di Trieste che minacciano di bloccare il trasferimento delle merci ma non solo. 

 

Fonti della presidenza del Consiglio  escludo non infatti che, come chiesto dai portuali di Trieste, ci sia una proroga al 30 ottobre dell'obbligo di certificato verde in azienda per prendere del tempo e convenire su nuove soluzioni. A riportarlo è l'Adnkronos che ricorda come il governo stia ragionando sulla possibilità di intervenire nuovamente sul prezzo dei tamponi.

 

Sono due le strade percorribili: la prima passa da una riduzione dei prezzi dei Covid test, escludendo tuttavia la gratuità dei tamponi. L’altra invece prevede un credito d’imposta che consenta alle imprese che si fanno carico del costo dei tamponi dei dipendenti di detrarne il costo, assieme alle spese di sanificazione sostenute. Una decisione in tal senso dovrebbe essere assunta già nelle prossime ore.

 

Intanto da protesta è sempre più centrata su Trieste, dove i portuali sono diventati l'avamposto dei no green pass. "Se il governo prorogasse al 30 ottobre il via all’obbligo ci adegueremmo" e "non avrebbe senso domani bloccare il porto". "Sarebbe una mossa intelligente per prendere un po' di tempo e trovare poi una soluzione", ha detto Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero in porto. Ma a quanto pare Mario Draghi non ha intenzione di fare passi indietro. 

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