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È già caos green pass. Obbligo dal 15 ottobre, bomba lavoratori non vaccinati sulle aziende

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Scatta dal 15 ottobre l'obbligo di green pass per lavorare ma già da lunedì 11 il certificato potrebbe essere richiesto ai dipendenti del pubblico e del privato dove è necessario pianificare i turni, ad esempio nei trasporti, vista la deroga per "specifiche esigenze organizzative" contenuta nel decreto del governo. E potrebbero nascere i primi problemi con 5,5 milioni di italiani che ancora non sono vaccinati. 

 

In Veneto, ad esempio, "con un numero ancora così alto di lavoratori non vaccinati", riporta la Stampa. Si parla di 590mila veneti. L'effetto green pass è sfumato, da più parti si chiedono tamponi validi da 48 a 72 ore e prezzi abbattuti per i lavoratori. Senza contare il nodo di chi deve effettuare i controlli. 

 

Tra i punti ancora oscuri, sottolinea il quotidiano torinese, c'è quello dei dipendenti stranieri delle imprese italiane della logistica, dei trasporti e del settore marittimo e che magari "si sono vaccinati nei loro Paesi con antidoti non approvati in Italia, come lo Sputnik, riusciranno a ottenere il Green Pass per entrare nei posti di lavoro? E le aziende di trasporto straniere, basate in Paesi che non richiedono il Green Pass, saranno libere di operare dalle nostre parti con i loro dipendenti irregolari?". 

 

"Non vorrei che anche su vaccini e Green Pass trovassero il modo di farci concorrenza sleale" dichiara Enzo Pompilio, ad di Sito Logistica, "i problemi ci sono già con quei lavoratori italiani che hanno solo il Green Pass da tampone. Ve li immaginate a parcheggiare in continuazione i Tir davanti alle farmacie per scendere, fare il test e aspettare l'esito? Temo che la catena logististica italiana si interrompa. E so che ci sono associazioni che stanno già chiedendo deroghe". Trasporti commerciali via terra e nave sono a rischio. 
 

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