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Commissione d'inchiesta farsa sul Covid: emendamenti approvati in gran segreto per limitare le indagini

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Forse si arriverà ad avere la verità sul Covid e sulla gestione delle prime settimane della pandemia in Italia. È in calendario tra il 20 e il 22 ottobre la nuova seduta per l'istituzione della commissione d'inchiesta sul Covid. A darne notizia è l'avvocato Consuelo Locati, referente del team legale dell'azione civile dei familiari delle vittime Covid composto dagli avvocati Luca Berni, Alessandro Pedone, Piero Pasini e Giovanni Benedetto. "Ci auguriamo che gli ultimi documenti divulgati alla stampa spingano i membri delle commissioni Affari esteri e affari sociali a rendere meno farsa la commissione d'inchiesta sul Covid, cosi come farsa deputati bresciani, bergamaschi e lombardi si sono impegnati a renderla con emendamenti presentati ed approvati in gran segreto".

 

 

Agli emendamenti approvati e che limiterebbero il campo d'indagine della commissione d'inchiesta sul Covid al 30 gennaio 2020 e ai Paesi di origine del Covid (la Cina) si erano opposti anche l'ex ricercatore dell'Oms, Francesco Zambon, l'ex direttore medico di Alzano, Giuseppe Marzulli e il generale Pier Paolo Lunelli.

 

 

Ad accorgersi dello "stravolgimento" dell'originale proposta di commissione d'inchiesta fu il consulente dei familiari delle vittime, Robert Lingard, che ha usato toni duri: "Stando a documenti in nostro possesso, l'Italia avrebbe pesanti responsabilità sul contagio in Europa. Ho già provveduto ad informare i corrispondenti della stampa estera ed alcuni delegati europei di quanto accaduto e della ingente operazione insabbiamento messa in atto dai parlamentari italiani col sostegno di politici locali e regionali dei territori più colpiti". Per Marzulli "è indispensabile analizzare gli errori commessi per evitare di ripeterli. Se non lo facciamo, quanto accaduto non sarà servito a nulla", mentre secondo il generale Lunelli "bisogna rispettare l'impegno preso da Mattarella il 28 giugno del 2020”. Una dura e faticosa strada verso un quadro più chiaro sulle diverse responsabilità per i tanti morti Covid in Italia.

 

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