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Da dove escono i "festini" di Luca Morisi. Maria Giovanna Maglie: come opera la "macchina del fango"

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Tiene banco sui giornali e nelle trasmissioni tv il caso di Luca Morisi, l'uomo alla base della comunicazione social di Matteo Salvini - la temutissima "Bestia" - finito al centro di una inchiesta per droga. Morisi è indagato per detenzione di stupefacenti (i pm di Verona parlano di modica quantità) ma anche di cessione in base alle accuse di tre persone, trovate in possesso di una sostanza che ancora deve essere identificata e che puntano il dito sul guru della comunicazione politica. 

 

La vicenda non può che scuotere il Carroccio e sulle sue ripercussioni politiche è l'argomento di apertura della puntata di martedì 28 settembre de L'aria che tira, il programma di La7 condotto da Myrta Merlino, tornata in studio dopo il forfait di ieri. 

La giornalista Maria GIovanna Maglie si scaglia contro la gestione del caso a livello mediatico e non solo. Non si sa neanche di che sostanza si tratta, ma sorprende in primis il tempismo dell'avviso di garanzia, che arriva a distanza di quasi un mese dai fatti. Ma soprattutto "a meno di una settimana dal voto" per le elezioni amministrative in città chiave come Roma, Milano e Napoli. 

 

"Leggo cronache fantasiosissime che ricostruiscono festini solo da alcuni rumori di passi sentiti da una vicinia di casa" di Morisi, un appartamento ricavato in una antica villa veneta, a Belfiore, paese a est di Verona. 

 

"Conosco la macchina del fango della sinistra da oltre trent'anni, in passato colpì anche me". In quanto a Luca Morisi lo ritengo un genio, gli voglio bene e lo stimo. Per il resto sono d'accordo con Antonio Polito. L'editorialista del Corriere della sera è ospite in studio e poco prima aveva rigettato l'idea di una legge del contrappasso forzata. "Morisi ha fatto il suo lavoro, a volte crudelmente. Se queste cose le avesse fatte Salvini il discorso sarebbe stato diverso". 

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