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Covid, Orlando va contro le minacce di Speranza: evitare chiusure e lockdown in ogni modo

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Posizioni differenti all’interno del Governo di Mario Draghi su quelle che dovranno essere le strategie da attuare per evitare una ripresa dei contagi dovuti al Covid, un timore che ha portato l’allerta ai massimi livelli vista l’imminente riapertura delle scuole. “Noi siamo pronti a sostenere tutte le misure necessarie a fronteggiare il virus, sulla base delle valutazioni che farà il ministro della Sanità. Quindi, la linea per noi è molto chiara: tutto ciò che può evitare di tornare alle chiusure va utilizzato. Discutiamo qual è la forma, il modo, ma la direzione di marcia è chiara” parole e musica di Andrea Orlando, ministro del Lavoro, che quindi va contro le minacce di Roberto Speranza, ministro della Salute, che negli scorsi giorni non aveva escluso un ritorno alle chiusure più rigide per combattere il virus. 

 

 

Orlando, a margine dell'evento di Generali a Roma sul welfare, manda la palla in calcio d’angolo sulla possibilità che lo Stato si faccia carico dei tamponi per rilevare il Covid, una proposta arrivata da imprese e sindacati e già sostenuta da settimane da Matteo Salvini e dagli altri esponenti della Lega: “Intanto decidiamo cosa vogliamo fare sul green pass, poi come gestirlo credo sia una questione che verrà dopo”.

 

 

Per quanto riguarda il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) Orlando vede una “grande opportunità per potenziare il welfare”. “Che il welfare sia importante - ha sottolineato il ministro del Lavoro - e non sia una cosa che viene dopo la competitività lo ha dimostrato, purtroppo, la pandemia, visto che i Paesi che stanno reagendo meglio al trauma del virus sono quelli che hanno un welfare più forte. Il welfare può fare molto per i lavoratori sia in termini di promozione, di protezione, di valorizzazione”. “È molto importante guardare a come in questi anni è cresciuto un welfare anche aziendale che integra e deve integrare quello pubblico”, ha chiuso sull’argomento. Sui dati del reddito di cittadinanza, Orlando si è invece detto molto “colpito dai dati, secondo cui tra il 5 e l'8% dei percettori del reddito di cittadinanza ci sono persone che non hanno la quinta elementare. E non sono anziani”, giacché il fenomeno riguarda “anche i trentenni”. 

 

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