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Morning News, “persuasione coercitiva inutile”. La microbiologa Gismondo a valanga contro il green pass

Giorgia Peretti
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Il dibattito sul green pass non accenna a placarsi. La carta di vaccinazione, entrata ufficialmente in vigore il 6 agosto per i locali al chiuso, bar, ristoranti, musei, cinema e teatri, continua a dividere l’opinione pubblica seminando molti dubbi, e non poche critiche, in merito sua applicazione. Questo il tema al centro della puntata di lunedì 23 agosto di “Morning News”. Il programma di approfondimento estivo di canale 5, sotto la conduzione di Simona Branchetti, interroga la virologa Maria Rita Gismondo. La direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bio-emergenze dell’ Ospedale Sacco di Milano, mette in fila una serie di elementi che ridimensionano gli entusiasmi di coloro che vedono nel green pass l’unica via di uscita dall’incubo del Covid-19. “Il green pass è uno strumento di persuasione coercitiva – esordisce la Gismondo -. Sono assolutamente pro-vaccini per una certa fascia di popolazione io sarei addirittura per l’obbligo vaccinale. Parlo ovviamente degli over 60 e dei fragili, perché i dati sono assolutamente chiari le forme severe e i decessi avvengono in quelle fasce d’età e in quelli che non si sono vaccinati”.

 

 

La carta verde, dunque, secondo la virologa sarebbe un grande escamotage per “centrare il numero di vaccinazioni ma che comunque non porterà all’immunità di gregge”. Una posizione molto chiara quella sulla certificazione verde, che sottolinea la ridotta utilità del suo utilizzo. “Ci sono delle situazioni assolutamente ridicole. – continua critica -. Sono stata a visitare un museo all’aperto in Sardegna ma siccome era un museo, la gente senza green pass doveva andare via. Quello che sottolineo e dico che è pericoloso è che la gente lo interpreta come un lascia passare totale e dimentica che può infettarsi e può infettare. I dati ce lo dicono perché dall’introduzione del green pass i contagi non sono diminuiti”. La Gismondo, infatti, qualche giorno fa in un lungo editoriale sul “Fatto quotidiano” ha puntato il dito contro quel certificato sanitario che impedirebbe una vita normale a chi decide di non accedere alla vaccinazione. “Lo scopo del Green pass sarebbe quello di contenere la diffusione del maledetto Coronavirus, dimostrando di essere vaccinati. È un obiettivo raggiungibile? Le evidenze scientifiche ci dicono di no”.

 

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