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Giorgia Meloni e la polemica inventata: "Credo nel vaccino, ho dubbi sui bimbi"

Pierpaolo La Rosa
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«Una polemica inventata». Liquida così, il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, gli attacchi subiti nel corso degli ultimi giorni sulla sua mancata vaccinazione contro il Covid-19. A dissipare i dubbi, ecco che ieri mattina la leader di FdI si è sottoposta alla prima dose del vaccino, presso l'Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma. Come riferito da fonti del suo staff, la parlamentare aveva già prenotato nel mese di giugno, ma a causa di impegni, legati al ruolo di presidente dei Conservatori e riformisti europei, aveva dovuto rimandare l’appuntamento per la somministrazione del siero. Una risposta chiara a quanti avevano speculato, evocando addirittura ammiccamenti al mondo No vax per una questione puramente elettorale, di consensi. «Se io avessi inteso a non vaccinarmi non avrei avuto problemi a dichiararlo, come ho sempre fatto nella mia vita perché mi assumo le responsabilità di quello che faccio», spiega Meloni parlando a margine del consueto appuntamento con la "Festa dei patrioti", organizzata a Cretone-Palombara Sabina dalla federazione provinciale di Roma del partito.

 

 

Un’occasione per fare il punto della situazione politica e per presentare il suo libro "Io sono Giorgia", intervistata dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano. «Ho sempre detto che mi sarei vaccinata, le ragioni per le quali l’ho fatto oggi (ieri, ndr) piuttosto che domani sono personali e non ritengo di condividerle con la stampa italiana - afferma il presidente di Fratelli d’Italia -. Poi, se qualcuno che non sa rispondere a domande semplici, per scappare da quelle domande preferisce tentare di chiuderci nell’angolo dei No vax non ci riuscirà, perché è indimostrabile che noi siamo contrari alle vaccinazioni. Siamo favorevoli alla campagna di vaccinazione, ma io ho delle perplessità sulla vaccinazione dei bambini: sono valutazioni sensate che nella politica italiana non si fanno più». Spazio, naturalmente, pure alla questione del certificato verde introdotto dal governo, quel green pass su cui la leader di FdI è stata duramente contestata dai suoi detrattori che l’hanno accusata di incoerenza.

 

 

«Di rado la posizione di Fratelli d’Italia cambia su qualcosa. Noi siamo contrari al green pass per entrare nei ristoranti ed eravamo favorevoli al green pass per andare da una nazione all’altra», ribadisce Meloni sempre a margine della "Festa dei patrioti" per passare all’attacco: «Continuo a ritenere che una misura del genere, soprattutto se applicata solamente in Italia, contenga un risultato diametralmente opposto a quello per cui era stata pensata. L’Ue immaginava il green pass come uno strumento per favorire il turismo, l’Italia lo applica come strumento per colpire il turismo. Non so quanto sia effettivamente utile anche ai fini della lotta alla pandemia. Mi sembra più pensata per colpire i soliti - ristoratori, titolari di bar, palestre, discoteche -. Un accanimento che non ha portato molto fin qui e che credo non porterà molto adesso». Presente alla "Festa dei patrioti" anche il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, che sottolinea: «C’è poco da festeggiare perché abbiamo un pessimo governo, che si è insediato senza il consenso del popolo. Ma non possiamo rinunciare a festeggiare un movimento che ha forza, capacità, dignità per mettere insieme tanta gente e tante idee, per dare ai cittadini italiani un'alternativa a quello che hanno visto fino ad oggi».

 

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