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Le mani della cricca del Vaticano sui crediti Asl della coop. "Piglia tutto", spuntano i WhatsApp

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La mani della cricca del Vaticano sui crediti Asl della coop regina degli ospedali romani. Nuovi elementi emergono dalle carte dell'inchiesta sul Vaticano e sul  "sistema marcio", come hanno scritto gli inquirenti, che avrebbe lucrato sui fondi della Segreteria di Stato.

 

Un sistema che aveva messo le mani anche sui soldi della sanità pubblica laziale, riporta il Fatto quotidiano. Si tratta di "40 milioni di euro pronti a finire in 'gestione' al broker Gianluigi Torzi - indagato dalla gendarmeria d'Oltretevere per peculato, appropriazione indebita ed estorsione nei confronti del Vaticano - e i suoi presunti sodali", si legge sul quotidiano.

 

Il tramite dell'affare sarebbe dovuto essere la Cooperativa Osa, una delle coop "bianche" più importanti d'Italia, che fornisce infermieri agli ospedali di Roma e del Lazio, scrive il Fatto che pubblica il contenuto di un messaggio WhatsApp inviato dall'avvocato Manuele Intendente, ritenuto vicino a Torzi, al finanziere Renato Giovannini.  "È in arrivo anche operazione note sanitarie direttamente dal Vaticano per 40 m", si legge nel messaggio del 5 giugno 2018. "Dalle carte dell'inchiesta si apprende che il giorno successivo, il 6 giugno, Giovannini incontra Giuseppe Maria Milanese, direttore della Osa", si legge nell'articolo. Milanese, prima indagato. è stato "poi prosciolto dopo le dichiarazioni collaborative rese agli inquirenti".

 

Ci sono anche comunicazioni tra Intendente e Torzi in cui si parla dei "crediti" e dell'acquisto di un albergo, il San Pietro di Giovannini. La trattativa subisce qualche interruzione, poi si sarebbe sbloccata a novembre. "Milanese" inoltre "riceve da Intendente un messaggio in cui gli veniva chiesta 'una esclusiva per la gestione dei crediti'. Nella stessa giornata, Torzi scrive a Intendente: 'Bello allora Osa avanti tutta! Piglia tutto'".

La vicenda è parallela a quella dell'affare immobiliare del palazzo di Londra che ha coinvolto il cardinale Angelo Becciu e lo stesso Torzi. 

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