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"AstraZeneca? La colpa è degli italiani". Choc ad Agorà: dosi di vaccino da smaltire e ansia da record

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“Gli italiani non hanno seguito le raccomandazioni”. Fabio Martini, giornalista de La Stampa, è ospite della puntata dell’11 giugno di Agorà, programma di Rai3 condotto da Luisella Costamagna, nel quale viene affrontata la questione del vaccino AstraZeneca e degli effetti collaterali da esso derivanti. “Si può prendere atto - esordisce il giornalista - senza lesa maestà, che l’Italia ha dimostrato capacità organizzative superiori ai paesi nord-europei nella distribuzione del vaccino contro il Covid, però sull’uso selettivo di AstraZeneca c’è stato un colpevole rilassamento del sistema. Non ci sono dubbi su questo” l’accusa a chi ha dovuto gestire la campagna vaccinale e agli scienziati italiani.

 

 

Martini affonda poi il colpo sui cittadini, che in realtà hanno semplicemente seguito le indicazioni delle varie Regioni: “Il 7 aprile il Governo ha raccomandato un uso selettivo per i giovani, in particolare per le giovani donne. C’è stata una corsa delle Regioni a smaltire le dosi di vaccino e l’ansia da record. Che eventuale morale dobbiamo trarne? Gli italiani, per la psicologia collettiva, hanno una certa difficoltà ad accettare le regole, ma se gli si danno soltanto delle raccomandazioni è difficile che le seguano. Occorre sempre dare delle indicazioni molto molto precise”. Scaricare la colpa sugli italiani è troppo facile: non sono stati di certo loro a decidere di aprire le prenotazioni per gli Open Day di AstraZeneca a tutti i maggiorenni, come ad esempio è successo nella Regione Lazio.

 

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