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Scatta l'allarme no-vax: così a settembre si rischia un'altra ondata di Covid

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Ronny Gasbarri
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La campagna vaccinale viaggia spedita verso le 40 milioni di somministrazioni, quasi il 25% della popolazione over 12 è stata immunizzata, ma all’orizzonte si intravede un problema. A indicarlo è il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che da un lato assicura che le Regioni sono "pronte a partire" sul fronte terze dosi ("manca però un dato fondamentale: quando e che tipo di vaccino bisogna usare, c'è ancora un dibattito scientifico in corso"), e dall'altro dichiara però che bisogna essere consapevoli che l’Italia presto si troverà di fronte a uno “scalino” su cui rischia di inciampare. Per il presidente della Conferenza delle Regioni, infatti, il nodo non sarà più rappresentato dalla mancanza di dosi o dall’organizzazione nelle somministrazioni, bensì da una carenza di persone da inserire nelle agende di prenotazione. "C'è una fetta di popolazione, penso minoritaria, che non vuole vaccinarsi. E una fetta non trascurabile che è incerta e ha paura" spiega Fedriga, sottolineando l’importanza a questo punto di una campagna di informazione “molto chiara” da parte dello Stato che metta in evidenza “le verità scientifiche” rispetto alle fake news che circolano anche attraverso i social. Informare da un lato, quindi, e incentivare dall’altro. Lo suggerisce Letizia Moratti, vicepresidente della Regione Lombardia con delega al Welfare, spiegando che “la salute è un bene pubblico, ma anche individuale, è difficile pensare a un obbligo vaccinale, meglio incentivi e disincentivi. Per esempio il green pass è grande incentivo perché in Europa si potrà viaggiare avendo fatto il vaccino".

 

 

Il vero problema con cui fare i conti quindi non tanto è il richiamo in vacanza, di cui si è discusso e si continua a discutere, quanto piuttosto riuscire a convincere gli indecisi, i timorosi, oltre ovviamente a chi rifiuta l’inoculazione del siero. Anche per questo il ministro della Salute Roberto Speranza non si stanca di ripetere che i sieri sono sicuri e che è fondamentale vaccinare, anche i 12-16enni, in vista della riapertura delle scuole. "Bisogna fare in modo - avverte Fedriga - che ci sia una forte testimonianza scientifica ma che sia anche efficace nell'opinione pubblica perché altrimenti il rischio che abbiamo a settembre è di trovarci in una situazione critica dal punto di vista della tenuta degli ospedali e dell'aggravamento della malattia". Insomma, un vero e proprio allarme nel momento in cui sono partite le somministrazioni alle fasce più giovani della popolazione. "Vedere quelle code di giovani che aspettano di fare il vaccino - confessa la ministra dell'Università e della ricerca, Maria Cristina Messa - mi dà una speranza di futuro decisamente notevole, importante, bella, positivo".

 

 

Giovani che sicuramente popoleranno le discoteche in estate, sempre che i locali ricevano il via libera alle riaperture da parte del governo. Il settore – che conta 100mila posti di lavoro, 3mila locali e un fatturato da 2 miliardi – è sul piede di guerra e attende risposte per programmare la ripartenza. "Occorre assolutamente individuare un protocollo che consenta la tracciabilità e il monitoraggio in sicurezza – afferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa –. Si parla di green pass per gli spostamenti, credo si possano trovare soluzioni anche per declinarlo verso le discoteche". La proposta in realtà è già stata fatta dalla Conferenza delle Regioni che resta in attesa di un’apertura da parte del ministero della Salute. Oltre al green pass però restano sul tavolo altri nodi da sciogliere come capienza massima, distanziamento e protezioni, sale all'aperto o al chiuso. "I passaggi verso la normalità devono essere abbinati ai vaccini - sottolinea Fedriga -. Bisogna far capire che con i vaccini si può tornare alla normalità o non avremo un'adesione massiccia alla campagna, guardiamo l'esempio di Israele". Anche il leader della Lega Matteo Salvini scende in campo incontrando il presidente della Silb-Fipe, l’organizzazione leader del settore dell'intrattenimento notturno, e si dice favorevole alla riapertura dei locali dal primo luglio, quando non ci sarà più il coprifuoco nazionale.

 

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