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Seid Visin, alta tensione a L'aria che tira. Borgonovo asfalta la Murgia e la sinistra. Una roba "infame, chi è il vero razzista"

Giorgia Peretti
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"Usano il suicidio del ragazzo per dare dei razzisti a Salvini e alla Meloni”, un Francesco Borgonovo più che mai tranchant è ospite negli studi de L’aria che tira. 

 

l talk di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino, in onda su La 7, dedica parte della puntata di martedì 8 giugno alla morte di Seid Visin. Lo scorso 4 giugno il ventenne etiope si è tolto la vita a Nocera Inferiore, il giovane era stato adottato da una famiglia italiana all’età di 7 anni. A seguito della sua morte è stata pubblicata una lettera di ter anni fa in cui il ragazzo denunciava in buona sostanza di sentirsi diverso dagli altri, per il colore della sua pelle e denunciava un clima di razzismo intorno a lui. Un messaggio cavalcato dalla sinistra per ribadire l’importanza dello Ius soli, promosso da Enrico Letta, catalizzando l’attenzione solo sulla questione del razzismo per il colore della pelle.

 

I genitori del ragazzo hanno tenuto a precisare che le ragioni del suicidio non hanno nulla a che fare con la lettera, ma sui social e alcuni giornali continuano a usare la vicenda come propaganda politica. In studio Francesco Borgonovo de La Verità con il suo intervento lancia una bordata alla sinistra: “io trovo infame quello che è stato fatto su questo ragazzo. Nessuno di noi lo conosceva personalmente quindi non ci dobbiamo permettere di sindacare le ragioni per cui lui si è tolto la vita. Quando i genitori dicono basta speculare il razzismo non c’entra niente e si continua per 4/5 giorni a dire: 'è colpa dei sovranisti', 'è colpa della Meloni o di Salvini'". La scrittrice "Michela Murgia, in un pezzo indegno ha scritto che in Italia esiste il razzismo sistemico, questo che si sta dicendo, perché noi non siamo neanche in grado di farci le polemiche nostre dobbiamo prendere in prestito quelle americane", attacca il giornalista.

 

"La sinistra non riesce neanche a fare delle riflessioni sue, noi non siamo nell’Alabama degli anni ’50, siamo in un paese in cui il razzismo c’è stato tra l’altro quando è stato imposto durante il fascismo e anche lì ci sono state, grazie al cielo della resistenza.” Poi continua: “Questo è un ragazzo di 20 che scrive una lettera che non credo neanche sia giusto aver diffuso e che forse uno che lottava contro delle diseguaglianze… questo è indubbio. Ognuno ha gli insulti che possono derivare dalla pelle dal fisico da altro. Io trovo di un razzismo spaventoso togliere la possibilità a Seid di essere triste e addolorato per qualcosa che non sia il colore della pelle. Lo stiamo riducendo ad essere un nero che è infelice perché nero e questa è una cosa indegna", conclude durissimo Borgonovo che polemizza con il sindaco di Firenze Dario Nardella. 

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