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Otto e mezzo, Galli non riesce a fare me culpa: "Draghi fortunato sulle riaperture". Sallusti lo azzanna

Giada Oricchio
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A “Otto e mezzo”, il talk di Lilli Gruber su LA7, lunedì 31 maggio, botta e risposta (in punta di fioretto) tra il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, e il direttore di “Libero” Alessandro Sallusti sull’andamento positivo del Covid-19 dopo le riaperture del 26 aprile: “Si è sbagliato!”, “Atteggiamento facilone”.

La conduttrice di “Otto e Mezzo”, Lilli Gruber, parte con una domanda secca per il professor Galli: “Fa il mea culpa per come sono andate le cose?” e l’infettivologo: “No. Il mio compito è cercare di studiare e interpretare i dati ed esprimere le conseguenze dei dati, sono felicissimo per come è andata e credo che sia andata così per merito delle cautele mantenute dagli italiani e della campagna vaccinale. Ma nessun me culpa. A metà aprile si è parlato di aprire di tutto e di più, però i dati e le proiezioni, che avevamo i colleghi e io, dicevano qualcosa di diverso. Benissimo così, lontano da me essere rammaricato per l’attuale situazione. Io parlo per le persone maggiormente esposte, per chi non ha lobby e sostegno alle spalle, parlo in rappresentanza dei 125.000 morti. Perché mi hanno attaccato i giornali di destra? Da tempo si cerca una contrapposizione tra un tipo di esperti aperturisti e un tipo di esperti non aperturisti che rappresentano un fastidio sul percorso di determinate idee politiche”.

 

 

Gruber alza il tono coinvolgendo Sallusti: “Perché voi giornali di destra ce l’avete tanto con Galli?” e il direttore di “Libero” punge: “Vedevamo uno scienziato che non credeva nella scienza e nell’efficacia dei vaccini”. Il primario del Sacco di Milano non ci sta e replica: “Scienza era considerare che avevamo 30 milioni abbondanti di dosi in meno della Gran Bretagna, scienza è guardare i tempi di risposta, scienza era considerare che la variante inglese altamente infettiva era dominante, scienza era il fatto che ci mancava una quantità importante di anziani e fragili da vaccinare, scienza è che non avevamo i 500mila vaccinati al giorno”. Il direttore sorride e affonda: “E allora lei si è sbagliato!”, “Se volete mettere la mostrina che le previsioni che avevamo, erano diverse da quanto accaduto, fate pure, ma non fate passare che io sono rammaricato per come sono andate le cose. Io continuo a dire che è atteggiamento facilone non difendere la salute” è la critica di Galli.

 

 

Il battibecco non si placa perché Sallusti rispedisce al mittente l’accusa di “faciloneria”: “Naturalmente si riferisce a Draghi. E’ stato lui e i ministri e il CTS a riaprire” e l’infettivologo ribatte sornione: “No, non mi riferisco a lui! Draghi ha avuto fortuna e sono lieto di questo”. Lilli Gruber torna sul tecnico: “Da dove possono arrivare i nuovi rischi della pandemia?” e Galli chiosa: “Abbiamo una serie di infezioni asintomatiche, soprattutto fra i giovani, a cui stare attenti. La percentuale è alta in questa fascia. Farsi il tampone però espone al rischio di quarantena. Il punto è che la campagna vaccinale va estesa ancora e dobbiamo cominciare a valutare nel tempo per quanto tempo saremo protetti, ma affronteremo un autunno in condizioni molto diverse rispetto a un anno fa. Il via libera dell’Aifa per il vaccino ai 12-15enni? Fantastico! Se avessimo una grande fetta di adolescenti vaccinati alla riapertura delle scuole, poi ci potremmo occupare dei bambini. Ma attenzione: noi non arriveremo all’immunità di gregge. Le vaccinazioni fatte non ce le toglie nessuno, il vaccino dura più di sei mesi e sappiamo che ci difende contro ospedale, rianimazione e cimitero. Adesso dobbiamo lavorare per ridurre la circolazione del virus che non è lo stesso di quello di Wuhan. Io dico che passeremo un’estate tranquilli e un autunno incomparabilmente più sicuro dell’anno scorso con le attenzioni del caso”.

 

 

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