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Lo scandalo del vaccino di sabato sera che rovina l'aperitivo. La denuncia di Giulia Bongiorno: trattamento inammissibile

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La vaccinazione che fa saltare l’aperitivo del sabato sera al medico. La denuncia arriva dall’avvocato e senatore della Lega Giulia Bongiorno, che su Twitter ha raccontato l’assurda esperienza vissuta all’hub vaccinale dall’inizio alla fine del processo di inoculazione del prodotto contro il Covid. Il primo impatto negativo è durante l’anamnesi, il momento in cui il medico controlla se il paziente sia adatto a ricevere la propria dose: “Faccio questa e vado eh, vi avevo avvisato sono le 8. Signora - continua il racconto della Bongiorno - ha avuto il COVID? A quest’ora manco l’aperitivo. Signora ha allergie? Tu vacci truccata e vai. Signora prende medicine? Guarda dove siamo di sabato. Signora può andare”.

 

 

Ma non finisce qui. La Bongiorno chiede delucidazioni sul quantitativo di vaccino presente nella siringa per l’iniezione, ricordando i casi di clamorosi errori commessi negli scorsi giorni in Toscana: “Zero risposte. Il medico resta di spalle, poi via all’iniezione e dice ‘NON ho fatto io la diluizione e quindi non è mia responsabilità’. E quando ho chiesto se era lui il medico indicato nel foglio come ‘MEDICO VACCINATORE’.... NON HA RISPOSTO”.

 

 

Una triste disavventura per la Bongiorno, che ha però voluto alzare la voce sul social network: “Il lavoro nei centri vaccinali è molto impegnativo ma la superficialità è inammissibile. Chi si vaccina non ha alcuna colpa se è sabato sera!”. Magari dopo la denuncia pubblica il medico in questione cambierà atteggiamento in futuro.

 

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