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Vaccino, seconda azione legale dell'Unione Europea contro AstraZeneca: vogliamo dosi, non soldi

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La Commissione Europea ha avviato una seconda azione legale contro AstraZeneca chiedendo al tribunale di Bruxelles di imporre penalità finanziarie alla società se le dosi di vaccino contro il Covid non saranno consegnate. L’azione Ue nei confronti di AstraZeneca, «si traduce in due distinte procedure legali», nella prima delle quali «si chiede al giudice di riconoscere l’urgenza della situazione e l’importanza di avere le dosi», mentre la seconda «riguarda il merito del caso per accertare se ci sia stata una violazione degli accordi», ma «non siamo qui a chiedere compensazioni finanziarie», che potrebbero assegnare i giudici ai sensi di quest’ultima procedura. Lo ha detto Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissione europea, nel corso della conferenza stampa quotidiana. 

 

 

Per il secondo semestre, ha aggiunto il portavoce, AstraZeneca «ha promesso la consegna di 70 milioni di dosi, per arrivare a un totale di 100 milioni» di vaccini consegnati a fronte dei «120 milioni che la casa farmaceutica si era impegnata a consegnare» entro marzo. Di qui l’insoddisfazione Ue nei confronti sia delle consegne effettuate finora che degli ultimi impegni presi dalla casa farmaceutica. Nella causa in corso tra Ue e AstraZeneca «il nostro obiettivo non è avere i soldi indietro, ma avere le dosi», tuttavia, «se la casa farmaceutica non riesce a mantenere i suoi impegni, potremmo richiedere loro di pagare una sanzione» La Commissione Ue chiede che AstraZeneca consegni entro giugno 90 milioni di dosi oltre ai 30 milioni del primo trimestre: da contratto gli obiettivi originali dell’accordo erano 120 milioni di dosi da consegnare nel primo trimestre e altri 180 milioni secondo trimestre. Cifre ben lontane dalla realtà dei fatti.

 

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