Luana D'Orazio morta in fabbrica, "niente saracinesca di protezione". Due indagati

La procura di Prato sta indagando per capire se qualcosa del macchinario che ieri mattina ha stritolato Luana D'Onofrio, la giovane di 22 anni morta sul posto di lavoro a Montermurlo, in provincia di Prato, non ha funzionato. La procura, col procuratore capo Giuseppe Nicolosi, ha ricevuto i rilievi effettuati sul macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza, che potrebbe aver riportato un guasto. Nelle prossime ore saranno nominati i periti per gli accertamenti tecnici raccolti dalla polizia giudiziaria.

Luana morta a 22 anni, le Sardine brutalizzano il Pd: deve parlare Fedez?

Nell’inchiesta aperta dalla procura di Prato dopo la morte sul lavoro dell’operaia 22enne sono state iscritte due persone nel registro degli indagati. Le iscrizioni, al momento ritenute un atto dovuto, sono legate agli accertamenti tecnici in corso per valutare il funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario in cui è rimasta incastrata e stritolata la ragazza pistoiese.

 "Le sarebbe piaciuto diventare famosa, ma non così" racconta con le lacrime agli occhi, Emma Marrazzo, madre di Luana D'Orazio, in un'intervista alla tv locale Tgt. "Mia figlia era buona, umile, solare, amava la vita. Le piaceva lavorare e le piaceva il suo lavoro. È una tragedia grande non solo per me - ha aggiunto la mamma della ragazza - ma anche per il datore di lavoro. Mi ha chiamato la proprietaria, che si chiama come mia figlia: era dispiaciuta, distrutta, non si spiega come possa essere successo. Proprio ieri aveva assunto un altro dipendente per stare vicino a mia figlia, per dare una mano. Il dispositivo di sicurezza non ha funzionato? Non lo so, non me ne intendo". La mamma di Luana ha poi parlato della partecipazione della figlia come comparsa in 'Se son rose' di Leonardo Pieraccioni. "Portò alle riprese anche mio figlio, che è disabile, e che ha conosciuto Pieraccioni. È stata una grande gioia per lei e suo fratello. Sì, le sarebbe piaciuto diventare famosa. Ma non così".

Morti sul lavoro ignorati, Cgil e sinistra il 1° maggio pensavano solo a Fedez