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Niente vaccino ai volontari della protezione civile. La Regione Lazio blocca le dosi

Massimiliano Gobbi
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La Regione Lazio blocca le vaccinazioni per il personale della protezione civile, i volontari alzano la voce e interrompono le loro attività a Valmontone, dove viene somministrato il vaccino monodose Johnson&Johnson. Da soli due giorni, in un'area di circa 20mila metri quadrati, all'interno della zona parking dell'Outlet, è stato inaugurato il più grande drive-in del Lazio, ma, a distanza di pochissime ore dall'apertura, è già polemica, con i volontari di protezione civile che interrompono il servizio, mettendo in difficoltà Asl e Regione. Di sabato sera la missiva del comitato tecnico consultivo di protezione civile del Lazio, spedita a Carmine Tulumello, direttore dell'agenzia regionale di protezione Civile che apre di fatto lo scontro con la Regione: «Ci sembra assurdo che la Regione Lazio voglia rimanere l'unico ente che intenda disattendere alla vaccinazione dei volontari di protezione civile - denunciano dal comitato tecnico - come volontari abbiamo prestato la propria disponibilità ad ogni attività, pur pagando un prezzo molto elevato in termini di contagiati e anche di deceduti, non riceviamo lo stesso trattamento riservato ad altre categorie di volontari, impegnati nei medesimi servizi (vedi Croce Rossa Italiana) che immediatamente hanno ottenuto il vaccino».

 

 

Da tempo i volontari lamentano tale situazione, affermando che dalla Regione era stata garantita la vaccinazione. L'ente però, nega il tutto e con fermezza ribadisce che l'unico criterio per le priorità nelle vaccinazioni anticovid, attualmente in vigore, risulta essere quello dell'età, bloccando di fatto le vaccinazioni per il personale di protezione civile. «Restiamo sconcertati dalla schizofrenia con la quale si presta attenzione ad una risorsa così fondamentale in questo contesto emergenziale - aggiungono dal comitato - il commissario Figliuolo ha dato disposizioni di procedere alla vaccinazione dei volontari di protezione civile e la Regione le disattende mettendo a repentaglio 16mila persone e le loro famiglie, per questo motivo interrompiamo il nostro servizio».

 

 

Con il ritiro dei volontari dal centro vaccinale, in fretta e furia, la Asl Roma 5 è dovuta così correre ai ripari cercando altri volontari tra il personale a disposizione. Nonostante le evidenti difficoltà, dall'azienda sanitaria locale fanno sapere che il servizio rimasto attivo per tutta la giornata di ieri e che «sono state seguite tutte le indicazioni provenienti dalla Regione Lazio» vaccinando tutti gli utenti, da 60 anni in su, che hanno fatto richiesta tramite prenotazione dal sito «Salute Lazio», oltre gli operatori sanitari.

 

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