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Bologna, oltre 800 persone al rave party illegale. Pioggia di multe, ma il sindaco è una furia

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Una parte della giovane comunità di Bologna se ne frega totalmente del pericolo Covid. Ieri, in occasione di domenica 25 aprile, alcune centinaia di giovani provenienti da varie parti d’Italia si sono dati appuntamento attraverso i canali social nel parco di Villa Angeletti, a Bologna, per dar luogo ad un rave party che si è concluso in serata. Nel giro di poche ore, il raduno ha visto confluire quasi 800 persone nel parco. I servizi di controllo del territorio - informa la Questura di Bologna -, già attivi in città in relazione alle diverse manifestazioni in programma, sono stati rimodulati facendo confluire presso il parco di Villa Angeletti alcune squadre del Reparto Mobile che, assieme al personale della Digos intervenuto sul posto, hanno proceduto all’identificazione di oltre 300 persone e hanno sequestrato, appena le circostanze lo hanno reso possibile, gli impianti di diffusione sonora, composti da mixer, amplificatore, gruppo elettrogeno e 4 casse acustiche, collocati a bordo di un furgone noleggiato ad Arezzo. 

 

 

Diciotto autovetture utilizzate dai partecipanti per raggiungere il luogo dell’evento sono state rimosse. Le sanzioni amministrative irrogate, che i destinatari riceveranno a casa, vanno da un minimo di 400 euro a un massimo di 1.000, mentre, per il detentore dell’impianto audio, scatta anche la sanzione per la violazione del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Bologna, che va dai 300 ai 500 euro. Analoghe sanzioni saranno comminate ai circa 250 giovani identificati dalla Polizia Ferroviaria, giunti in treno a Bologna in violazione della normativa anti-Covid relativa agli spostamenti.

 

 

L’evento illegale ha fatto infuriare Virginio Merola, sindaco del capoluogo dell’Emilia-Romagna: “Per arrivare all’estate e davvero ripartire occorre che tutti comprendano che le regole sanitarie vanno rispettate. Per questo è necessario che la Questura agisca in modo preventivo per evitare assembramenti tali da trovarsi poi nella impossibilità di agire. Il Rave di ieri, annunciato sui social da tempo, non è stato evitato. Non va bene. I promotori vanno denunciati e puniti - continua il primo cittadino sulla sua pagina Facebook -. La Questura deve assicurare il rispetto dei divieti. La nostra collaborazione c’è e c’è sempre stata e ho sempre sostenuto le scelte condivise. Ma non può essere che non si mantengano gli impegni presi in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Si è deciso a livello nazionale di aprire con gradualità. Ma non permetto che il Comune di Bologna debba farsi carico di responsabilità non sue. Le mie ordinanze sono sempre state concordate. Ma se non si fanno rispettare non hanno senso. Chiedo convocazione del Comitato per chiarire e assumere linee di intervento conseguenti. So bene l’impegno di tutte le forze di polizia e ringrazio tutti il personale in campo. Il lavoro di prevenzione e di dissuasione deve essere decisivo. Servono indirizzi chiari e conseguenti”.

 

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