Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Scandalo Oms, da Giletti le chat che tirano in ballo il ministro Speranza

Giorgia Peretti
  • a
  • a
  • a

Continua l’inchiesta sul mancato aggiornamento del piano pandemico dell’Oms e sul report censurato da Massimo Giletti a Non è l’Arena. Ospite in studio il 18 aprile, Francesco Zambon, ormai ex funzionario dell’Oms nonché autore del dossier sparito misteriosamente. Un argomento spinoso per il ministro della salute Roberto Speranza che ancora oggi sembra lavarsene le mani. Speranza è tornando sull'argomento intervistato da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più respingendo ogni accusa: “Non buttiamo questa materia nella polemica politica come una clava, che crea odio, un linguaggio violento e una frattura nel Paese. Dalle indagini sul report Oms emergerà la trasparenza delle istituzioni e del governo italiano, le scelte sono dell’Oms che decide cosa pubblicare e non certo noi”.

 

Queste le parole che risuonano nello studio di Giletti che invece sottolinea come questa vicenda sia un enorme scaricabarile di responsabilità. Un caso su cui sta indagando anche la procura di Bergamo che sembra confermare i sentimenti del conduttore: “Abbiamo mandato una rogatoria all’Oms per capire meglio il caso ma non rispondono. Noi volevamo fare luce sul report e sul famoso piano pandemico ma si fa fatica ad avere delle risposte. Hanno un atteggiamento reticente”.

 

Di mezzo, dunque, ci sarebbero interessi politici, Zambon sottolinea: “l’Oms continua a fare una narrativa sbagliata senza considerare i fatti. Continua a dire che il rapporto è stato ritirato per degli errori che io non ho mai saputo quali fossero senza considerare invece che ci sono state delle pressioni e delle dinamiche tra uno stato membro e l’Oms stesso”.

Nella vicenda va chiarito il ruolo del ministro della salute Speranza tirato in ballo dai vertici dell’organizzazione attraverso delle chat tra Ranieri Guerra, vicedirettore vicario dell’Oms colui che avrebbe ritirato il report incriminato e Silvio Brusaferro, membro del CTS. Da alcuni messaggi si evince che Brusaferro avrebbe messo mano sul dossier per modificarlo qualora non potesse essere ritirato e in altri era lo stesso Ranieri Guerra a confermare di essersi scusato per il documento con il ministro della Salute. Il quale avrebbe espresso tutta la sua irritazione nei confronti del report che definiva la gestione dell’emergenza sanitaria “caotica e creativa”.

 

Tra le chat si parla di interessi politici che avrebbero influenzato in prospettiva anche i rapporti del G20. Guerra scrive a Brusaferro: “stanno mettendo a rischio una discussione molto seria che è stata impostata anche in prospettiva di G20 e di una relazione speciale tra Tedros e l’Italia. Se fossi il ministro ci manderei tutti all’inferno”.

In esclusiva anche l’e-mail che Guerra avrebbe inviato al direttore generale Tedros in cui si legge: “Ho incontrato l’ex primo ministro italiano Massimo D’Alema e ho discusso del suo possibile influente supporto all’Oms attivandosi e facendo promozione per la presidenza del G20 Ita 2021”. Il mistero si infittisce e nella vicenda sembra esserci uno scaricabarile. Un’inviata di Non è L’arena cerca di capire di più andando a fare le domande al diretto interessato, Massimo D’Alema, il quale, "intercettato" mentre fa la spesa al mercato, la ignora chiudendosi in silenzio stampa. Zambon chiude così: “il G20 è un rebus irrisolvibile in questa questione, il governo e l’Oms si dissociassero al più presto”

Dai blog