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L'Aria che Tira, Ilaria Capua inchioda Draghi e Regioni: ecco perché abbiamo tutti questi morti

Giorgia Peretti
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“Il virus circola ancora in maniera attiva nella popolazione e manda la gente in ospedale”. Questa la premessa dell’intervento di Ilaria Capua a L’aria che tira su La 7. La virologa direttrice dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, è ospite di Myrta Merlino nella punta di venerdì 9 aprile.

 

Il tema delle discussioni di oggi sono le polemiche circa le riaperture in Italia, le manifestazioni dei commercianti e l'andamento delle vittime del coronavirus. La Capua si dice preoccupata sui dati dei decessi nel paese e sull’ipotesi di riaprire alcune attività come i ristoranti è perplessa. “Io parlo solo da scienziata – premette – purtroppo le chiusure vengono applicate perché bisogna ridurre la pressione sugli ospedali. Le riaperture dovranno essere concordate sulla base dell’andamento della campagna vaccinale, quando saranno vaccinate il 70 per cento delle persone anziane a quel punto si potrà pensare di riaprire”.

 

Al momento spiega la scienziata la circolazione virale si sta lentamente abbassando ma il virus sta ancora circolando, basta un passo falso fatto prematuramente può metterci in difficoltà per un periodo di tempo più lungo rispetto a quello di oggi “il virus circola ancora in maniera attiva e manda la gente in ospedale, per questo dobbiamo garantire una protezione alle persone anziane”.

 

Su questo, si sofferma per sottolineare le carenze della campagna di vaccinazione: “la campagna di vaccinazioni andava messa in pratica con dei criteri chiari e soprattutto quei criteri dovevano essere rispettati a questo punto non avremmo avuto così tanti morti”, tuona la Capua.

“Il 98 per certo delle persone che sono morte appartengono alla fascia della terza età e sono loro quelli che rischiano di perdere la vita quindi il vaccino deve andare a loro in maniera prioritaria”, questa la posizione della virologa che strizza l’occhio al Regno Unito che ha deciso di rischiare allungando l’intervallo di vaccinazione tra una somministrazione e l’altra. 

 

“Loro sono stati bravi a recuperare una situazione grave – dice la Capua – si trovavano in una condizione peggio della nostra ma hanno rischiato anche nella gestione dei vaccini dilatando l’intervallo tra la prima e seconda dose. Dobbiamo seguire il loro esempio”.

Immancabile la domanda della conduttrice sulla comunicazione dissonante dell’EMA sul vaccino AstraZeneca: “si è fatta troppa confusione, le persone non capiscono più niente. Nel percorso di gestione di un farmaco nuovo ci possono essere delle incertezze ma sono stati commessi molti errori”. “Ieri c’era un articolo sul Times che diceva che in Inghilterra le morti associate per questo vaccino in un anno sono 17 - dice ancora Ilaria Capua - ed è un numero più basso delle persone che affogano nella vasca da bagno, ossia 23.”

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