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Capodanno 2021, a Wuhan in piazza e gli italiani chiusi in casa. Ma ce la prendiamo con quelli del Garda…

Francesco Storace
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Massacrano i 126 del Garda, ma c’è chi è più infastidito dal primo gennaio a Wuhan. Quelle immagini di festa dalla città simbolo della pandemia piovono anche sull’Italia e fanno arrabbiare: perché è quasi un anno che sentiamo la parola assembramenti e il Capodanno lo abbiamo dovuto trascorrere praticamente in cattività. Poi, certo, c’erano quelli del Resort del Garda, che sono già indicati come i prossimi untori della terza ondata, messi all’indice sul web, additati come nemici del popolo. Avranno pure sbagliato, ma bisognerebbe chiedere conto agli amici cinesi di Di Maio di quel che sta succedendo sul pianeta giallo. Da lì partì il virus ed ora sembra che la vita da quelle parti proceda tranquilla mentre a noi tocca subire di tutto.

Siamo tra i Paesi con più morti al mondo per Covid – ci dicono – ma nel luogo da dove tutto è partito adesso si festeggia come se nulla fosse mai accaduto. Ci sentiamo abbastanza presi in giro. (Che poi è la stessa sensazione che ci assale quando leggiamo i numeri degli ascolti del discorso tv di Mattarella: 15 milioni. E che altro potevano fare gli italiani reclusi in casa se non guardare un messaggio a reti unificate?). La cappa sta diventando davvero pesante. Probabilmente in Cina il lockdown è stato durissimo, da noi a rate, saltando persino il primo decisivo mese, quello di febbraio in cui ci si trastullava – a sinistra – sulla “semplice influenza”. E cercando cinesi da abbracciare.

Poi, provvedimenti alternati che in realtà hanno preparato l’arrivo della seconda ondata mentre  il ministro Roberto Speranza si autoincensava scrivendo un libro poi sparito dalla circolazione. Ma a Wuhan festeggiano e noi in casa. Poi capite perché il popolo è arrabbiato?

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