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Troppi segreti sul vaccino Covid. Ecco perché vogliono renderlo obbligatorio

Arnaldo Magro
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Tema caldo in queste ore è il vaccino anti-Covid e la sua somministrazione. Ora dal governo fanno trapelare che, se gli italiani non si vaccineranno in massa, saranno costretti ad imporlo loro, per legge. La qual cosa creerebbe un precedente non da poco. Ma perché siamo arrivati a questo punto? Una buona comunicazione da parte degli enti non basta più? Negli USA ad esempio, vi è forse l’obbligatorietà? Gli italiani, che secondo il governo, sono passati dall’essere un esempio virtuoso in tutto il mondo, a perfetti stupidi, sono dunque tanto autolesionisti, sapendo che il vaccino può salvar loro la vita? Davvero difficile da pensare.

Allora perché renderlo obbligatorio? Perché una comunicazione efficace ha l’obbligo di essere trasparente. Ma di chiaro al momento, non vi sono neanche le liste che determinano la priorità, di chi ne ha diritto. È lecito domandarsi perché, la Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, abbia tenuto segretati i contratti per i vaccini, con le case farmaceutiche. Non vi è volontà di alimentare alcun pensiero dietrologico ma solo di richieder chiarezza, su un tema molto delicato come la salute. Tenendo segreti i contratti, nessuno è in grado di sapere le quantità acquistate, né il costo, né la distribuzione. Su un tema così delicato, il continuo invio di messaggi contraddittori, gli uni con gli altri, rischiano di ingenerare il caos nei cittadini. «L’importanza di non aver nulla da dire, fa inviare una quantità infinita di messaggi», diceva lo scrittore Guido Ceronetti.

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