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La variante inglese del Covid colpisce di più chi ha meno di 60 anni

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La variante inglese del Covid colpirebbe maggiormente i giovani e gli adulti con meno di 60 anni. E' l'identikit stilato  dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un focus in cui fa il punto su quanto si sa finora. Il maggior numero di casi, infatti, si sarebbero riscontrato in persone con meno di 60 anni. 

L’Oms è stata informata "il 14 dicembre" dalle autorità sanitarie Gran Bretagna della nuova variante, "identificata tramite sequenziamento del genoma virale". L’analisi iniziale, ricorda l’Oms, "indica che può diffondersi più facilmente tra le persone", per stabilire con certezza tutto il resto (se può dare una malattia più grave, se influisce sull’efficacia del vaccino) sono in corso studi. Fino al 13 dicembre nel Regno Unito erano stati identificati 1.108 casi - ricostruisce l’Oms - La variante è stata rilevata nell’ambito di un’indagine epidemiologica e virologica scattata all’inizio di dicembre a seguito di un aumento inaspettato nei casi di Covid-19" in un’area precisa, cioè "nel Sud-Est dell’Inghilterra". Qui dal 5 ottobre al 13 dicembre si è registrato "un aumento di oltre 3 volte nel tasso di notifica dei casi" calcolato sui 14 giorni.

Sempre secondo l'Oms, questa variante "è più trasmissibile dei precedenti virus circolanti, con un aumento stimato della trasmissibilità compreso tra il 40% e il 70% (aggiungendo 0,4 al numero di riproduzione di base R0, portandolo a un intervallo da 1,5 a 1,7)". L'Organizzazione indica anche cosa fare: "Tutti i Paesi devono valutare il proprio livello di trasmissione locale e applicare adeguate attività di prevenzione e controllo, compreso l’adattamento delle misure di salute pubblica e sociali secondo guida Oms".

 

 

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