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Sfondata quota 60mila morti. Ecco la stretta di Natale: controlli sulle strade

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 Un’altra triste soglia legata al coronavirus è stata superata oggi in Italia. Con i 564 decessi registrati nelle ultime 24 ore, le vittime dall’inizio della pandemia hanno superato le 60mila: 60.078. E non è la sola cattiva notizia della giornata: è anche risalita la percentuale positivi/tamponi, con 18.887 nuovi casi su 163.550 test processati (11.5%), oltre 30mila tamponi meno di ieri.

Tornano anche a salire, dopo diversi giorni, gli attualmente positivi: 1.137 più di ieri, ora sono 755.306. I nuovi guariti sono 17.186, mentre un dato positivo arriva dalle terapie intensive: sono 63 meno di ieri, in totale ora i letti di rianimazione occupati sono 3.454. Sale nuovamente, al contrario, il numero dei ricoverati con sintomi da coronavirus: sono 233 più di ieri (30.391 in totale).

 

In questo quadro, cresce la preoccupazione in vista del periodo natalizio. Dopo l’annuncio di ieri della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, della mobilitazione di 70mila uomini delle forze dell’ordine per i controlli sul rispetto del Dpcm, oggi il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha diramato una circolare per organizzare il servizio di ordine pubblico. Nel testo, inviato ai questori italiani, e per conoscenza anche a diversi dirigenti di comparti cruciali, come Polfer, Stradale, polizia di frontiera, Postale, reparti mobile, reparti volo, Scientifica, Gabrielli scrive: «Mirati servizi dovranno essere svolti sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto».

 

I controlli, inoltre, «dovranno essere più pregnanti dal 21 dicembre al 6 gennaio nonché nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio, atteso le particolari limitazioni degli spostamenti tra Regioni e Comuni». Per questo invita a «prestare la massima attenzione nella predisposizione dei servizi».

 

E c’è anche chi propone di non limitarsi a pesanti sanzioni per chi produce autocertificazioni false per giustificare i suoi spostamenti, ma di prevedere una denuncia penale per falso in atto pubblico. Ha scatenato anche diverse polemiche la presa di posizione in questo senso di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che però ha precisato: «Io ho detto di fare attenzione, perché c’è la stragrande maggioranza della popolazione che sta rispettando le norme, ma poi c’è la categoria dei furbetti, che in Italia conosciamo bene». In un’intervista, Miozzo aveva detto: «Se si ferma un soggetto e questo produce un’autocertificazione che ad una verifica risulta falsa, non puoi dargli solo la multa di 300 euro: devi perseguirlo effettivamente, con una denuncia per falso in atto pubblico». Miozzo sottolinea che la denuncia penale è già prevista in diversi casi di falsa dichiarazione.

 

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