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Ecco come difendersi dal coronavirus. Le dieci regole per non ammalarsi

Il presidente dell'ordine dei medici di Roma Antonio Magi risponde alle domande più frequenti

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Le 10 domande più ricorrenti sui comportamenti da tenere per stare lontani dal coronavirus. Il Tempo ha deciso di porle direttamente agli esperti: oggi risponde il dottor Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia.

1) Mascherine quali usare e in quali situazioni?
«Quelle chirurgiche vanno bene, però a condizione che siano indossate da tutti, altrimenti la protezione per se stessi non è garantita. Però se tutti assicurano questa protezione unilaterale può bastare, in caso contrario bisogna attenersi al distanziamento, che in questa fase andrebbe in ogni caso osservato nelle nostre relazioni sociali». 

2) Quali proteggono dal virus altrui e quali fanno solo barriera per gli altri dal tuo eventuale virus? 
«Le mascherine Ffp2 risultano protettive sia per gli altri che per se stessi, però sono più costose. Quelle chirurgiche impediscono la fuoriuscita delle goccioline di saliva che tutti emettiamo quando parliamo, quindi fanno da barriera verso gli altri dal nostro eventuale virus perché sono filtranti all’interno».

 

3) Rapporti con figli e nipoti: occorre diradare gli incontri? E bisognerebbe vederli anche in casa indossando le mascherine?
«È consigliabile fare la massima attenzione anche a certi slanci di affettuosa attenzione che vengono spontanei in famiglia. Perché, con l’alto aumento dei casi asintomatici, non siamo in grado di avere certezze sulla non positività, nemmeno se il nostro congiunto ha atteggiamenti attenti ed irreprensibili. Quindi è bene valutare attentamente, caso per caso».

4) Gel: sono ancora efficaci e quali? Possono danneggiare la cute specie delle persone più anziane? In questo caso meglio il sapone?
«Vanno bene tutti i normali disinfettanti con la maggiore percentuale di alcol. Non danneggiano la cute, neanche dei più anziani. Va bene anche utilizzare il sapone, però solo se le mani sono visibilmente sporche, ma in modo continuativo per 3 o 4 minuti. Altrimenti è preferibile portare con sé la soluzione alcolica, anche in piccoli kit tascabili».

5)  Il contagio può avvenire anche portando scarpe in casa? Meglio togliersele prima di entrare? 
«Qui non abbiamo a disposizione delle evidenze scientifiche, però basterebbe applicare il buon senso delle nostre madri. A cominciare, quindi, dal lavare più spesso i pavimenti. Poi è sempre meglio levarsi le scarpe utilizzando un’apposita area in casa, continuando ad usare sempre quella in cui lasciamo anche le pantofole da indossare».

 

6) Gli abiti vanno sanificati e lavati spesso? 
«Certo, però senza diventare maniacali. Anche qui ci deve soccorrere il buon senso delle nostre madri, dosando il ricorso al lavaggio anche in relazione all’uso che facciamo dei nostri abiti, che solo noi conosciamo in base alle attività effettuate durante la giornata. Poi, certo, una maggiore attenzione non guasta, considerato il momento».

7) Come comportarsi con la carta moneta?
«Anche per il contagio con le banconote non ci sono evidenze scientifiche. Però è sufficiente adoperare la misura più importante che si può utilizzare per difendersi da ogni virus: quella di lavarsi bene le mani ogni qualvolta entriamo in contatto con le banconote. Il problema con le banconote è il contatto con le mani e ciò che facciamo subito dopo».

8) Gli ospedali sono rischiosi? 
«Non lo sarebbero se ci fosse una netta distinzione fra ospedali-Covid e no-Covid, come chiediamo dall’inizio della pandemia. Però, se sono organizzati bene, negli ospedali c’è la garanzia dei percorsi Covid e no-Covid. Anche se, con tanti asintomatici in giro, c'è un rischio di diffusione non azzerabile, ma riducibile rispettando i protocolli di sicurezza».

9) Meglio evitare i Pronto soccorso se non per cose gravi?
«È preferibile, anche se i Pronto soccorso si sono attrezzati per minimizzare i rischi. I casi sospetti vengono immediatamente trasferiti nelle zone grigie dove si effettua il tampone. Però, oltre agli asintomatici, talvolta non è così facile individuare i lievi sintomi, quindi è meglio evitare, magari contattando telefonicamente il medico di famiglia».

10) Perché i guanti, che prima erano obbligatori, ora sono addirittura considerati dannosi?
«Perché i guanti sono come le mani: se poi si tocca di tutto diventano inutili e addirittura dannosi se poi, come con le mani, finiscono per venire a contatto con bocca, naso e occhi. L’uso dei guanti non può sostituire la corretta igiene delle mani. E devono essere ricambiati ogni volta che si sporcano, poi eliminati nei rifiuti indifferenziati».
 

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