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George Floyd aveva il coronavirus, cosa dice l'autopsia. Novanta arresti a New York

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George Floyd, morto nel corso di un arresto a Minneapolis lunedì scorso, era positivo al coronavirus. È quanto emerso dalla nuova autopsia condotta sul corpo dell’uomo, riferisce la Cnn, secondo cui il tampone nasale condotto post mortem è risultato "positivo al Covid19". Il medico legale Andrew Baker ha spiegato che questo tipo di test condotto in sede di autopsia può rilevare la positività anche "settimane dopo l’insorgere della malattia e la sua risoluzione". In ogni caso, ha sottolineato, "il risultato dell’autopsia riflette una positività asintomatica ma persistente" che non ha avuto alcun ruolo nella morte di Floyd. L’esame di 20 pagine ha anche osservato che i polmoni di  Floyd sembravano sani ma aveva un restringimento delle arterie nel cuore.
Almeno 90 persone sono state arrestate nella notte a New York nelle nuove proteste per la morte di George Floyd. Il capo del dipartimento della polizia della città, Terrance Monahan, ha riferito che la situazione ieri sera è stata relativamente tranquilla e che non si sono registrati saccheggi. La notte precedente gli arresti erano stati 280.

Sul piano politico scende in campo l'ex presidente Barak Obama. Le proteste che dilagano negli Stati Uniti sono un’occasione per un "risveglio" politico, per "cambiare l’America", nonostante il momento "tragico" e "incerto", ha dichiarato Obama che ha chiesto "a ogni sindaco di questo Paese" di riformare la polizia.

 

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