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Gilet arancioni, manifestazioni senza mascherina. Caos a Roma e Milano

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I "gilet arancioni" scendono in più di 30 piazze da Nord a Sud. In molti senza mascherina e poco distanziati. E scoppia la polemica. Il movimento reclama il diritto alla "lira italica", è Covid-scettico e chiede di ridare la parola al popolo. I raduni si tengono anche a Torino, Bologna, Trento, Padova e altre città. Ma è a Roma e a Milano che fanno più scalpore. Nella Capitale, con esponenti di estrema destra in un corteo improvvisato, sale la tensione e interviene la polizia in assetto anti-sommossa. Almeno 70 le persone identificate e denunciate.

Nel capoluogo lombardo, il generale dei carabinieri in congedo, Antonio Pappalardo, in giacca e cravatta del colore simbolo della protesta, prende la parola in piazza Duomo. Il promotore, ex leader del movimento dei 'Forconi', verrà denunciato per violazione delle norme del Dpcm in vigore, che consentono manifestazioni statiche ma mantenendo le distanze e con mascherina. Pappalardo è rimasto per tutto il tempo senza. Non solo. Secondo quanto fanno sapere dalla questura, saranno denunciati i manifestanti che tramite la visione delle immagini disponibili saranno identificati. L'iniziativa era stata autorizzata ma le modalità non sono state conformi alle prescrizioni della normativa anti-Covid.

Tensione, in particolare, però, nelle vie del centro storico di Roma per una manifestazione non autorizzata di gruppi di estrema destra, 'Marcia su Roma' e Casapound, e per la presenza anche dei 'gilet arancioni', convinti che la crisi sanitaria sia solo una invenzione e che la pandemia sia un disegno politico per schedare le persone. Le forze dell'ordine sono state costrette ad intervenire in piazza Venezia e via del Corso, chiudendo le strade, per impedire ai manifestanti, circa un centinaio, di arrivare a palazzo Chigi. Poi sono scattate le identificazioni e le denunce.

Sono, invece, 500 circa le persone che si radunano nel cuore di Milano in poche centinaia di metri. Il sindaco, Giuseppe Sala, non ci sta e sbotta su Facebook: "Ho chiesto al Prefetto di denunciare gli organizzatori della manifestazione dei cosiddetti 'gilet arancioni'. Un atto di irresponsabilità in una città come Milano che così faticosamente sta cercando di uscire dalla difficile situazione in cui si trova".

Sulle barricate anche Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia: "I gilet arancioni si sono presi gioco dei milanesi e hanno infranto le regole per ignoranza e inciviltà. Chi ha autorizzato questo assembramento? Perché non è stato impedito? Se da domani aumenteranno i contagi chi sarà il responsabile?". Per Silvia Roggiani, segretaria del Pd Milano, "dopo mesi di sacrifici e responsabilità da parte dei milanesi non si può tollerare un simile schiaffo alla città".

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