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Piatti e profumo di Messico a Trastevere

Alessio Buzzelli
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Varcare la soglia del ristorante “Carmen – Bodega Mexicana” (via del Politeama 13, a Roma) è come fare un viaggio intercontinentale istantaneo: si parte e si arriva in Messico in un momento, con un teletrasporto transoceanico che va da Trastevere a Guadalajara, Città del Messico o Tijuana, scegliete voi. Cose che accadono solo quando un locale è concepito e sviluppato come Dio comanda, e “Carmen” – probabilmente la novità dell’anno a Roma Centro – lo è senza dubbio. Al suo interno c’è tutto il Messico possibile, (ri)costruito sapientemente attraverso innumerevoli richiami ai tòpoi più radicati nell’immaginario collettivo occidentale: c’è la Madonna di Guadalupe e le ceramiche colorate, la musica che fa festa e i profumi delle spezie che riempiono lo spazio, la luce virata al rosso e gli immancabili neon (che in certi casi sembra di essere in una puntata di “Too old to die young” di N.W. Refn, altra nota di merito). E poi il “Dia de los muertos”, festa messicana più nota al mondo, le cui citazioni sono disseminate ovunque (secondo quanto immaginato dallo studio GAD di Roma, che ha curato il progetto), rendendo l’atmosfera ancor più immersiva e, in definitiva, più autentica. Un inno al Messico per come ce lo immaginiamo e per come ci è stato raccontato da chi l’ha vissuto, insomma; ed ecco perché “Carmen”, sin dal primo momento, risulta essere un’esperienza più che un semplice locale. Ma siamo solo all’inizio. Perché poi c’è la cucina, punto di forza assoluto, con i piatti ideati dallo chef Edoardo Bonanni: oltre 30 portate, preparate esclusivamente con ingredienti di prima qualità sapientemente abbinati tra loro, in una perfetto equilibrio tra autenticità e originalità.

 

 

 

Piatti bilanciati e mai sopra le righe, creati per rappresentare ed evocare con forza il gusto messicano senza però essere troppo “aggressivi”. Ad accompagnare le pietanze e anche il resto della serata, consigliamo caldamente i meravigliosi cocktails miscelati sotto la supervisione di Ivan Carrocci: ovviamente Tequila e Mexcal come base, perfetti per abbracciare piatti come Tacos  Fajitas, Platano fritto, Pulpo Crocante e Burrito. L’idea di “Carmen” nasce dall’intuito e dall’amore per la ristorazione di quattro ragazzi che hanno messo insieme la loro esperienza per dare vita a questo progetto, “anche se Carmen”, come dicono sempre, “in realtà esiste già ed è la bellisima Playa del Carmen”. “Premetto che ho un debole per la cucina messicana – ci ha raccontato Gian Maria Diano, uno dei soci. Un giorno eravamo nel nostro ufficio e con i miei soci volevamo creare qualcosa di nuovo oltre Amazõnia (ristorante fusion di sushi brasiliano) che già abbiamo. Così abbiamo pensato di portare nella città più bella e più antica la vera cucina messicana con un ristorante alla moda dove nulla è lasciato al caso; a questo abbiamo aggiunto un ingrediente che lo rendesse perfetto: la nostra innata voglia di fare festa che portiamo in ogni nostro locale”. “Mexico mi amor”, soprattuto a Trastevere.

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