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Il colosso Xiaomi entra nell'auto

Simone Vitta
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Il gigante cinese Xiaomi ha presentato il suo primo modello di auto elettrica, con l’ambizione di diventare una potenza automobilistica globale nonostante l’agguerrita concorrenza interna. Xiaomi, con sede a Pechino, è il quarto produttore di smartphone al mondo ed è anche uno dei principali fornitori di tablet, smartwatch, cuffie e scooter elettrici. Nel 2021 l’azienda ha annunciato la volontà di entrare nel settore dei veicoli elettrici.

Lei Jun, Ceo di Xiaomi, ha svelato la SU7, una berlina che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2025. Il modello è integrato con il software Xiaomi per consentire la funzionalità della gamma di dispositivi dell’azienda e sarà prodotto dal produttore locale BAIC. «L’obiettivo è diventare uno dei primi cinque produttori automobilistici al mondo attraverso 15-20 anni di duro lavoro», ha dichiarato Lei. Le batterie dell’SU7 saranno fornite dalla più grande casa automobilistica elettrica cinese, BYD, e dal gigante nazionale delle batterie CATL.

Molte aziende tecnologiche di alto livello in Cina - il più grande mercato automobilistico del mondo - hanno investito di recente nel settore dei veicoli elettrici del Paese, dove le aziende straniere hanno faticato ad affermarsi. BYD è stato il leader indiscusso del mercato cinese dei veicoli elettrici a novembre, con oltre 300.000 modelli venduti, precedendo di gran lunga gli oltre 80.000 di Tesla, secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers. Fondata nel 2010, Xiaomi ha raggiunto una rapida crescita grazie alla sua strategia di commercializzazione di dispositivi di fascia alta a prezzi accessibili, inizialmente venduti direttamente attraverso i canali online. Nel 2021 l’azienda è stata inserita dagli Stati Uniti in una lista nera a causa di presunti legami con l’esercito cinese.

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