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Coppa Davis, si ferma in semifinale il sogno dell'Italia: Berrettini e Fognini ko nel doppio

Luca De Lellis
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È stato comunque un bel viaggio. Sfuma proprio sul finale il sogno dell’Italtennis di presentarsi alla finale di Coppa Davis. L’ultima apparizione rimane, dunque, quella del 1998 al Forum di Assago di Milano, quando la Svezia annichilì 4-1 la formazione composta da Andrea Gaudenzi, Davide Sanguinetti, Diego Nargiso e Gianluca Pozzi. Il Canada stacca il pass per l’ultimo appuntamento del torneo battendo 2-1 l’Italia, conquistandosi il punto decisivo nel terzo match: il doppio. Ora in finale l’attende l’Australia, che ieri ha sconfitto la Croazia con lo stesso esito. Ma partiamo con ordine, perché è stata una semifinale per cuori forti.

 

 

Sul veloce indoor di Malaga il primo round è Sonego contro Shapovalov. E, come nella gara dei quarti di finale vinta con Tiafoe, anche stavolta la maglia azzurra della Nazionale trasforma il torinese in Superman. Una lotta senza quartieri, spettacolare dal punto di vista tecnico, durata 3 ore e 14 minuti la porta a casa l’italiano con il punteggio di 7-6 (4), 6-7 (5), 6-4. Lorenzo è stato vicino al 2-0 quando al tiebreak del secondo set si è trovato avanti sul 5-2. Ma lì il braccio è cominciato a tremare, un po’ come nel primo parziale nel quale si era trovato sempre 5-1 all’ultima chiamata, per poi farsi recuperare sul 5-4 e vincere il set grazie al dritto fuorimisura di Shapovalov. Stavolta la rimonta del canadese numero 18 del ranking ha sortito i suoi effetti, anche grazie all’errore decisivo di Sonego a campo spalancato. Alla fine però l’aspetto mentale ha fatto la differenza, producendo il gap definitivo. Shapovalov con il doppio fallo sul match point ha firmato l’armistizio, consegnando il primo punto all’Italtennis.

Tutt’altra storia nel secondo incontro tra l’altro Lorenzo, Musetti, e Auger-Aliassime, conclusosi in due set (6-3, 6-4) a favore del canadese, che ha sbrigato la pratica in 1 ora e 24 minuti. Oltreoceano direbbero “Too good”. Veramente troppo bravo il numero 6 del mondo, che vive ormai dal post Us Open un periodo formidabile. “Muso”, al secondo ko consecutivo dopo un finale di stagione da incorniciare, è dovuto soccombere all’esuberanza fisica di Aliassime. Una sentenza senza obiezioni e praticamente mai in discussione.

 

 

Si arriva così alla “bella”. Il doppio, quello che grazie all’impresa della premiata ditta Fognini-Bolelli ci aveva permesso di spedire a casa gli statunitensi nello scorso turno. Stavolta la formula magica ci condanna, anche perché l’Italia è costretta a sostituire uno dei due interpreti (Bolelli). Il bolognese dà forfait per un problema al polpaccio. Al suo posto Matteo Berrettini, la cui ultima apparizione risale alla finale tutta italiana di Napoli con Musetti. Era venuto solo per dare manforte, da uomo squadra. Ora deve riciclarsi da eroe di serata. E parte anche bene per l’Italia, perché la coppia romano-ligure conquista il break nel terzo gioco. Fognini è scatenato e offre saggi della propria fantasia, Berrettini si mostra comprensibilmente contratto. Pospisil e Aliassime (anche lui a rimpiazzare lo stremato Shapo) recuperano quasi subito, andando sul 3-3, e poi dominano il tiebreak sfruttando alcune imprecisioni del “martello” italiano. Il copione si ripete nel secondo set, nel quale Fognini e Berrettini prendono subito le distanze sul 2-0, salvo poi subire il controbreak per il primo passaggio a vuoto al servizio del ligure. Si prosegue sul filo del rasoio. E due errori gravi di Berrettini a rete portano al break dei canadesi che vanno a servire per il match sul 6-5. I due avrebbero anche due palle del controbreak, ma Aliassime si prende la scena e spenge i sogni di gloria. Finisce 7-6 (2), 7-5 in due ore di gioco.

L’ultima Coppa Davis conquistata dal tennis azzurro rimane quella del 1976, quando Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli, guidati da Nicola Pietrangeli, compierono l’impresa. Da lì in poi 5 finali perse. Una maledizione che con un Sinner in più e un Berrettini magari in forma, l’Italtennis proverà a spezzare.

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